Concetti Chiave
- "Fiori sopra l'inferno" è un thriller ambientato sulle Dolomiti friulane, scritto da Ilaria Tuti, una delle migliori autrici italiane di gialli.
- Il commissario Teresa Battaglia, protagonista, lotta contro l'Alzheimer mentre indaga su una serie di omicidi intricati legati a esperimenti passati su bambini.
- Il dottor Johann Albert Wallner, psichiatra radiato, ha condotto esperimenti illegali su minori, elemento centrale nel mistero degli omicidi.
- Andreas, uno dei bambini cresciuti isolato a causa degli esperimenti, agisce spinto da un istintivo desiderio di protezione, svelando un profondo trauma.
- Il libro esplora la complessità della natura umana, interrogandosi su cosa renda un "mostro" e su come la vita, più della morte, debba essere temuta.
Titolo: Fiori sopra l’inferno.
Autore: Ilaria Tuti, nata a Gemona del Friuli nei pressi di Udine nel 1976 è considerata una delle migliori autrici di thriller in Italia.
Anno di pubblicazione: 2018, da Longanesi
Genere: giallo, thriller.
Ambientazione: sulle montagne di Tavernì un luogo non esistente ma verosimile sulle Dolomiti friulane, in questura, all’ospedale, nel convento e nelle case di alcune vittime e sospettati della cittadina.
Indice
Personaggi principali
Teresa Battaglia: è il commissario e la protagonista del racconto, una donna forte, decisa e che spesso appare fredda per nascondere le sue debolezze.
Ha da poco scoperto di essere affetta da Alzheimer, per questo ha spesso dei momenti di black out totale in cui dimentica dove e con chi si trova, nonostante i colleghi fidati il suo carattere le impedisce di chiedere aiuto.
Massimo Marini: l’ispettore e giovane apprendista che segue Teresa in tutte le sue avventure, è inizialmente in contrasto con il commissario che lo ritiene un presuntuoso buono a nulla, nel corso della storia però impareranno entrambi a rispettarsi, spesso stupirà ed andrà oltre le aspettative di Teresa.
Johann Albert Wallner: medico e psichiatra austriaco radiato dall’albo per aver condotto degli esperimenti illegali sugli effetti della privazione di affetto nei confronti dei bambini. Suo padre era un ufficiale medico delle SS. Al termine del racconto si scoprirà ancora vivo sotto il nome di Ian, il dottore che aveva aiutato Teresa a riprendersi dopo un calo glicemico dato dal diabete.
Inizio delle indagini
Il commissario della polizia Teresa Battaglia si trova su una scena del crimine a Tvernì sulle alpi friulane, dove viene raggiunta dal giovane ispettore Massimo Marini lì iniziano le indagini per un corpo ritrovato senza bulbi oculari tra la neve appena caduta; il primo tassello di un complicatissimo puzzle.
La vittima del primo omicidio è Robert Valent, un ingegnere civile,il padre di Diego, un bambino di dieci anni.
Scoperta del passato oscuro
Poco lontano dal luogo della disgrazia, un vecchio edificio in rovina giace nel silenzio, le sue pareti riportano ad un passato cupo e sinistro. Più volte, nel tempo, aveva cambiato uso: residenza di caccia imperiale, comando nazista, orfanotrofio. Lo chiamavano la Scuola. Mentre quel luogo sinistro era adibito ad un orfanotrofio, al suo interno erano stati compiuti degli esperimenti sui bambini dallo psichiatra J.A. Wallner.
Seconda vittima e dettagli
La seconda vittima, Melania Kravina, la madre di Lucia un’ amica di Diego il figlio della vittima precedente. Ma a differenza dell’uomo lei è riuscita a salvarsi oppure è stata risparmiata dall’assassino, pur essendo rimasta mutilata, senza orecchie né naso, entrambi strappati a morsi dall’aguzzino.
Esperimenti di Wallner
Gli esperimenti di Wallner si basavano sulla privazione di affetto verso i bambini e sulle conseguenze dello sviluppo emotivo e linguistico dei soggetti. Il dottore aveva individuato un bambino che si comportava in modo differente dagli altri, il Padre o soggetto Alpha, era il leader, il più forte fisicamente e psicologicamente.
Terza vittima e sospetti
La terza vittima è Abramo Viesel, il bidello della scuola frequentata da Diego, Lucia Mathias, anche lui come le precedenti due vittime aveva maltrattato i bambini. Gli era stata rimossa la pelle dal viso, ed era stato ritrovato nella sua automobile, con i vestiti ancora addosso e il cappello come se nulla fosse accaduto.
Sospetti e colpi di scena
La polizia guidata da Teresa aveva finalmente individuato un sospettato per le orridità commesse, Lucas Ebram, un quarantenne con disturbi psichici che vive con la madre in uno dei tanti masi di Tavernì, era conosciuto da tutti nella valle ma non aveva mai avuto comportamenti violenti se non qualche battibecco con il vicino di casa che lo riputava uno psicopatico. Ma anche i sospetti verso di lui vengono presto smentiti durante la festa di San Nicola, gli inquirenti sospettavano che l’assassino desiderasse colpire durante la festa, magari al sicuro sotto una maschera da Krampus. Teresa fece blindare il centro storico per poter incastrare Ebram. I sospetti verso di lui si dissolsero quando una bambino venne strappato dal passeggino mentre tutta la questura teneva d’occhio il loro primo sospettato.
Caccia al serial killer
La caccia all’uomo si trasforma nel disperato tentativo di salvare il bambino dalle braccia di un serial killer.
Esperimenti interrotti e conseguenze
Nel 1993 Wallner dovette interrompere il suo esperimento, dopo il sequestro dell’orfanotrofio aveva portato due dei suoi soggetti tra i boschi nel confine tra Austria e Italia, Alpha e Omega continuavano a vivere ignari del mondo esterno e dell’esperimento a cui erano sottoposti dalla nascita. Alpha era cresciuto ed era diventato troppo forte e pericoloso per tenerlo ancora “in gabbia”, al contrario Omega era sempre più debole, rifiutava i pasti e non cresceva propriamente. Wallner decise di avvelenarlo.
Scoperta di Andreas
A sorpresa del commissario Marini aveva fatto grandi passi in avanti svelando sempre più informazioni sugli esperimenti e sulla sorte dei due bambini analizzati dal dottore. Uno di essi era stato abbandonato da Wallner, e aveva vissuto una vita solitaria sui monti di Tavernì, lontano dalle interazioni umane di cui lui non sapeva pressoché niente. Il suo nome era Andreas.
Aveva rubato il bambino perché lo vedeva come una creatura indifesa proprio come lo era stato il suo compagno Omega, un essere più debole, da proteggere.
Non essendo stato istruito in nessun campo sperava di poter riportare in vita Omega ricomponendo il suo viso con le parti staccate dalle “vittime” che possono essere definite tali solo in parte, ciò che le accomuna infatti sono i bambini a cui hanno nociuto in qualche modo.
Conclusione e riflessioni
Andreas ha protetto e nutrito il bambino come meglio sapeva fare finché Teresa e la madre non sono riuscite a trovarlo e a riportare il bambino a casa sano e salvo.
Le indagini del commissario si svolgono in luoghi suggestivi e spesso macabri, gli sfondi perfetti per un delitto protetto dagli abeti e dalle profonde gole.
Ciò che più mi ha colpito è stata sicuramente la forza di volontà di Teresa, la sua perseveranza unita alla disperazione per le famiglie delle vittime e per la madre del bambino scomparso, lei si sentiva molto vicina ad Andreas perché entrambi avevano perso il lor tesoro più prezioso.
“Qualcuno prima o poi dovrà spiegarmi cos’è un mostro” disse “li chiamiamo così ma intanto restiamo a guardare, non riusciamo a cambiare canale perché sappiamo che sono come noi: umani. È questo che ci cattura, il riconoscere una parte di loro in noi.”
Domande da interrogazione
- Chi è l'autore di "Fiori sopra l'inferno" e di che genere è il libro?
- Dove si svolge la trama di "Fiori sopra l'inferno" e chi è il personaggio principale?
- Qual è il legame tra il dottor Johann Albert Wallner e gli omicidi investigati da Teresa Battaglia?
- Chi è Andreas e quale ruolo gioca nella storia?
- Qual è il messaggio principale che emerge da "Fiori sopra l'inferno" secondo il commento personale?
L'autore del libro "Fiori sopra l'inferno" è Ilaria Tuti, nata a Gemona del Friuli nel 1976, considerata una delle migliori autrici di thriller in Italia. Il libro appartiene al genere giallo/thriller.
La trama si svolge sulle montagne di Tavernì, un luogo immaginario ma verosimile sulle Dolomiti friulane, e coinvolge vari luoghi come la questura, l'ospedale, un convento e le case di alcune vittime e sospettati. Il personaggio principale è il commissario Teresa Battaglia, una donna forte e decisa, che nasconde la sua vulnerabilità dovuta all'Alzheimer.
Johann Albert Wallner, un medico e psichiatra austriaco radiato dall'albo per esperimenti illegali sui bambini, è collegato agli omicidi attraverso i suoi esperimenti sulla privazione di affetto. Si scopre che è ancora vivo sotto il nome di Ian, il dottore che aveva aiutato Teresa, e che i suoi esperimenti hanno avuto un ruolo cruciale nello sviluppo degli eventi legati agli omicidi.
Andreas è uno dei bambini coinvolti negli esperimenti di Wallner, cresciuto isolato e senza istruzione sui monti di Tavernì. Ruba un bambino vedendolo come una creatura indifesa da proteggere, cercando di "riparare" il danno fatto alle sue vittime, che in qualche modo avevano nuociuto ai bambini. Il suo ruolo è centrale nel climax della storia, poiché le sue azioni portano alla risoluzione del caso.
Il messaggio principale che emerge dal libro è la riflessione sulla natura umana e sulla percezione del male. Attraverso le parole di Teresa Battaglia, l'autrice esplora il concetto di "mostro", suggerendo che la vera paura dovrebbe riguardare la vita e le azioni umane, piuttosto che la morte, e che la capacità di riconoscere una parte di noi stessi nei "mostri" è ciò che veramente ci affascina e ci terrorizza.