Concetti Chiave
- Il carcere in cui la professoressa Trovato ha insegnato era misto, composto da classi di uomini e donne, e gli studenti erano educati e riconoscenti.
- La narrativa onnisciente utilizzata da Trovato ha disturbato i detenuti, ricordando loro l'intrusività delle guardie carcerarie.
- Gli studenti in carcere dimostravano ingenuità nei confronti della finzione, influenzati dall'ambiente circostante che richiede costante vigilanza.
- L'introduzione della canzone "Vita spericolata" ha permesso agli studenti di apprezzare diversamente ciò che già conoscevano.
- Esperienze toccanti emerse durante le lezioni, come riflessioni critiche su frasi e poesie, hanno evidenziato la sofferenza e il potenziale creativo dei detenuti.
Indice
Esperienza in carcere
La professoressa Trovato afferma che la platea di studenti in carcere era educata e, soprattutto, a fine lezione alcuni degli studenti la ringraziavano. Il carcere in cui ha insegnato era misto, ovvero le classi erano composte sia da uomini che da donne.
Narrazione e percezione
Narratura onniscente, questo era il tipo di narrazione con cui Sonia Trovato ha intrapreso il percorso di insegnamento che non è piaciuto ai detenuti, infatti il fatto che qualcuno esterno alla vicenda potesse entrare nella mente di tutti li ha disturbati, poiché l’esempio che avevano più vicino a loro era quello delle guardie carcerarie.
Sfide dell'insegnamento
I carcerati avevano una caratteristiche che possiedono i bambini, ovvero l’ingenuità, ma dal punto di vista del lettore. Ad esempio per la professoressa Trovato è stato difficile far comprendere alla sua classe che il racconto narrato ne “la coscienza di Zeno” era finzione. Purtroppo questo è dovuto anche all’ambiente, poiché in qualsiasi momento un uomo o una donna in carcere deve prestare attenzione a ciò che lo/la circonda.
Musica e letteratura
Durante il suo anno di insegnamento ha anche introdotto una canzone nelle lezioni, ovvero “vita spericolata” del cantautore Vasco Rossi. Uno dei suoi studenti ha apprezzato particolarmente, tanto che ha detto “la scuola ti fa apprezzare in modo diverso ciò che già conoscevi”.
Rosso Malpelo è un'altra novella molto toccante per i carcerati, dal momento che si ritrovano nel protagonista che si ritrova in una vita piena di aspetti negativi senza possibilità di riscatto. Molti carcerati, come Malpelo, crescono in un ambiente che non può essere considerato sano per un bambino. Alcune volte, per la difficoltà a cui vanno incontro, si ritrovano i situazioni spiacevoli, senza possibilità di cambiare vita.
Riflessioni e grammatica
Oltre che a testi e opere che hanno segnato la storia, la professoressa Trovato doveva insegnare anche grammatica e sintassi. I complementi sono una parte importante e dopo la spiegazione di alcuni, si arriva al fatidico complemento d’agente che, come dice la parola, può avere anche altri significati. Quando la professoressa assegnò delle frasi da comporre con il complemento d’agente, uno studente scrisse alla lavagna “Cucchi è stato picchiato dai carabinieri” che è una frase corretta e senza alcuna particolarità grammaticalmente, ma cogliendo il significato si comprende la sofferenza.
Momenti di riflessione
Questi momenti di riflessione toccanti e spiazzanti, in alcuni casi, non sono semplici da gestire. Quando uno studente disse che un giudice, con una firma, può decidere il futuro di un uomo per vari anni o per il resto della vita; la professoressa uscì appesantita, con le lacrime agli occhi.
Laboratorio di poesia
Un laboratorio che segnò l’esperienza di Sonia Trovato è stato quello di poesia, in cui gli studenti scrissero ciò che si sentivano di scrivere, facendo luce su alcuni aspetti toccanti. Anche il carcere è un luogo dove si può creare arte.
Domande da interrogazione
- Qual è stata la reazione degli studenti detenuti alla narrazione onnisciente utilizzata dalla professoressa Trovato?
- Quali difficoltà ha incontrato la professoressa Trovato nell'insegnare letteratura ai detenuti?
- Come hanno reagito gli studenti alla canzone "Vita spericolata" di Vasco Rossi durante le lezioni?
- Quali riflessioni hanno suscitato le lezioni di grammatica e sintassi tra i detenuti?
Gli studenti detenuti non hanno apprezzato la narrazione onnisciente, poiché li disturbava l'idea che qualcuno esterno potesse entrare nella mente di tutti, simile al controllo delle guardie carcerarie.
La professoressa ha trovato difficile far comprendere ai detenuti che i racconti, come "La coscienza di Zeno", erano finzione, a causa della loro ingenuità e dell'ambiente carcerario che richiede costante attenzione.
Uno degli studenti ha apprezzato particolarmente la canzone, affermando che la scuola gli ha permesso di apprezzare in modo diverso ciò che già conosceva.
Le lezioni hanno portato a momenti di riflessione toccanti, come quando uno studente ha scritto una frase che esprimeva sofferenza, e un altro ha sottolineato il potere di un giudice di decidere il futuro di una persona, lasciando la professoressa commossa.