Concetti Chiave
- Il poema "Canto generale" di Pablo Neruda esplora temi di natura, umanità e momenti tragici della storia dell'America Latina.
- Nel contesto storico del XX secolo, l'America Latina subisce oppressioni da potenze straniere e dittature locali, come descritto nel brano poetico.
- Neruda critica amaramente la repressione violenta dei minatori cileni del 1947, evidenziando il tradimento del presidente Videla.
- Il poema esprime una forte richiesta di giustizia attraverso la ripetizione insistente di "chiedo castigo" contro i responsabili della violenza.
- La poesia è paragonabile a dipinti di Goya e Guttuso, condividendo il tema della violenza, ma distinta per il suo forte impegno civile.
Introduzione
Il testo poetico che analizziamo è tratto da Canto generale, un capolavoro del poeta cileno Pablo Neruda. Si tratta di un grande poema che come tema la natura, gli uomini e soprattutto i momenti tragici della storia dell’America Latina.
Contesto storico
Nel XX secolo, l’America Latina ha conosciuto una continua oppressione imposta dagli stranieri, soprattutto dagli USA e dalle dittature locali. Nel brano poetico selezionato, la vicenda che Neruda racconta è particolarmente crudele. Nel 1947, i minatori delle cave di rame della regione cilena di Bio-Bio,scesero in sciopero. La loro agitazione si protrasse fino all’ottobre dell’anno successivo, quando Videla, il presidente del Cile, ordinò all’esercito di intervenire con la forza: i manifestanti furono dispersi a fucilate, imprigionati nelle carceri militari. Il poeta, che già, pubblicamente, aveva lanciato la sua accusa contro la dittatura di Videla, da cui aveva preso le distanze, nel suo scritto si scaglia con veemenza contro i responsabili di quel tragico evento, chiedendone ripetutamente una punizione. Il castigo è giustificato da due elementi: 1) il tradimento del presidente Videla, eletto grazie all’appoggio del poeta stesso e della classe intellettuale, rivelatosi, poi, un dittatore sanguinario 2)la strage stessa che diventò il simbolo di qualsiasi violenza armata contro il popolo inerme.
I nemici
Puntarono qui i fucili carichie ordinarono la strage spietata;
trovarono qui un popolo che cantava
un popolo raccolto per dovere e per amore,
e l’ esile fanciulla cadde con la sua bandiera,
e il giovane sorridente rotolò accanto a lei ferito,
e lo stupore del popolo vide cadere i morti
con furia e con dolore.
Allora, sul posto
dove essi caddero assassinati,
si chinarono le bandiere per bagnarsi di sangue
e per rialzarsi di fronte agli assassini.
Per questi morti, i nostri morti,
chiedo castigo
Per quelli che di sangue cosparsero la patria
chiedo castigo
Per il carnefice che comandò questa morte
chiedo castigo
Per il traditore che salì al potere sul delitto,
chiedo castigo.
Per colui che diede l’ordine dell’ agonia
chiedo castigo
Per quelli che difesero questo delitto
chiedo castigo
Non voglio che mi diano la mano
Intinta nel nostro sangue.
Chiedo castigo.
Non li voglio come ambasciatori
E neppure a casa loro tranquilli,
li voglio vedere qui giudicati,
in questa piazza, in questo luogo.
Voglio castigo
Commento
La poesia è animata da un forte sentimento dui giustizia che non è soltanto un’invocazione, ma anche una necessità impellente, sottolineata dalla ripetizione dell’espressione “Voglio castigo…”, che fra l’altro, costituisce anche l’unico verso dell’ultima strofa.Nei primi versi della prima strofa, Neruda ricorda l’attacco-tradimento delle forze armate governative contro gli inermi minatori che erano scesi in sciopero Alcune espressioni evocano con forza l’eccidio, quali “Puntarono qui i fucili carichi”, “strage spietata”. Il polo è raccolto per dovere di solidarietà nei confronti dei manifestanti, ma anche di amore per la libertà. Abbiamo poi l’immagine dell’esile fanciulla e giovane sorridente, metafora della speranza, ma che viene delusa perché la fanciulla è “esile” e infatti, immediatamente dopo, essa cade con la sua bandiera e il giovanotto cade ferito rotolando in terra accanto alla ragazza. Una riflessione deve essere fatta a proposito del titolo: i nemici i nemici politici che per consolidare la dittatura non esitato di provocare un massacro delle persone più deboli.
La poesia e alcune opere pittoriche suklla stessa tematica
La poesia può essere avvicinata a due dipinti, diversi per lo stile e per l’epoca in cui furono realizzati, ma accomunati per l’angoscia che suscitano . Si tratta de La fucilazione del 3 maggio (1808) di Francisco Goya e de La fucilazione in campagna (1939) di Renato Guttuso. In comune con il testo di Neruda abbiamo la denuncia della violenza che distrugge ogni speranza; tuttavia, nei due dipinti manca l’impegno civile che, invece, è evidente in Neruda.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del poema "Canto generale" di Pablo Neruda?
- Qual è il contesto storico descritto nel brano poetico di Neruda?
- Quali sono gli elementi che giustificano la richiesta di castigo da parte di Neruda?
- Come viene rappresentata la violenza nel poema di Neruda?
- Quali opere pittoriche sono paragonate al poema di Neruda e perché?
Il tema principale del poema è la natura, gli uomini e i momenti tragici della storia dell'America Latina.
Il contesto storico riguarda l'oppressione in America Latina nel XX secolo, in particolare lo sciopero dei minatori cileni nel 1947 e la violenta repressione ordinata dal presidente Videla.
Gli elementi sono il tradimento del presidente Videla, che si rivelò un dittatore sanguinario, e la strage dei minatori, simbolo di violenza armata contro il popolo inerme.
La violenza è rappresentata attraverso immagini forti come "Puntarono qui i fucili carichi" e "strage spietata", evocando l'eccidio dei manifestanti inermi.
Le opere pittoriche paragonate sono "La fucilazione del 3 maggio" di Francisco Goya e "La fucilazione in campagna" di Renato Guttuso, accomunate dalla denuncia della violenza che distrugge la speranza.