Concetti Chiave
- Catullo e Lesbia vivono un amore basato sulla fisicità e il desiderio, con una distinzione tra amore fisico e bene dell'anima.
- Nel carme 70, le promesse di Lesbia sono viste come effimere, evidenziando l'amore come soddisfazione dei sensi piuttosto che legame duraturo.
- Attraverso vari carmi, Catullo esprime la sua lotta interiore tra amore fisico e la ricerca di un amore più profondo, culminando in una preghiera agli dei per liberarlo dal desiderio fisico.
- Il carme 7 rappresenta un'ode alla passione fisica con l'uso di termini quotidiani, mentre il carme 31 analizza l'impatto emotivo dell'amore fisico.
- Nel carme 85, Catullo esprime il paradosso dell'amore e odio simultanei, evidenziando la complessità dei suoi sentimenti verso Lesbia.
Fides (fiducia) Catullo scopre di avere solo una necessità
Foedus (patto) fisica nei confronti di Clodia.
Quindi stabilisce la differenza tra “amare” (o otium) e “bene velle” (=bene dell’anima), che se coincidono rappresentano l’amore reale.
Problematiche legate alla vicenda di Catullo e Clodia
La storia di 10 anni di Catullo e Lesbia è caratterizzata dalla coincidenza di fides e foedus. Catullo, inoltre, introduce un nuovo concetto di amare, non inteso come bene dell’anima (bene velle), ma nel senso più erotico; quindi, otium assume un nuovo significato.
Quando si parla del legame tra Catullo e Lesbia noi non riusciamo a comprendere se fides e foedus coincidano sempre perché i testi non sono raccolti in ordine cronologico, ma, comunque, sappiamo che dopo l’ennesima delusione Catullo perderà i concetti di fides e foedus per cui il loro legame sarà basato soltanto sull'amore fisico.Le promesse di Lesbia: p. 229 (CARME 70)
Nulli se dicit mulier mea nubere malle
quam mihi, non si se Iuppiter ipse petat.
dicit: sed mulier cupido quod dicit amanti,
in vento et rapida scribere oportet aqua.
Le parole di Lesbia non hanno valore → nuovo significato del termine "amore" = soddisfazione dei sensi
È un carme di soli 4 versi: infatti, fa parte degli Epigrammata.
2 linguaggi: linguaggio del matrimonio ("nubere", "mulier"...), del desiderio (amante) e della delusione.
"nubere" deriva da "nubila" perché le donne andavano avvolte da un velo arancione e venivano accompagnate alla casa del marito.
Costruzione oportum est
Amare o voler bene?: p. 210 (CARME 72)
Dicebas quondam solum te nosse Catullum,
Lesbia, nec prae me velle tenere Iovem.
dilexi tum te non tantum ut vulgus amicam,
sed pater ut gnatos diligit et generos.
nunc te cognovi: quare etsi impensius uror,
multo mi tamen es vilior et levior.
qui potis est, inquis? quod amantem iniuria talis
cogit amare magis, sed bene velle minus.
Da questo carme capiamo l’itinerario che porta Catullo a questa nuova idea di amore che si basa solo sulla fisicità.
** costringe all’amore fisico ma disgiunge dalla fides: Catullo arriverà a pregare gli dei per liberarlo da questo desiderio fisico per Lesbia.
Nosse: significato conoscere intimamente
Velle: implica la volontà: VOLERE meno bene
Iniuria: si può tradurre come offesa
Iovem: elemento di unione (giuramento davanti agli dei)
Uror: bruciare d’amore, amare alla follia
→ amare + uror: attrazione fisica dovuta al fatto che
Lesbia sia diventata VILIOR e LEVIOR, mancando l’amore
corrisposto.
La conta dei baci: p.125 (CARME 7)
Quaeris, quot mihi basiationes
tuae, Lesbia, sint satis superque.
quam magnus numerus Libyssae harenae
laserpiciferis iacet Cyrenis omoteleuto
oraclum Iovis inter aestuosi
et Batti veteris sacrum sepulcrum;
aut quam sidera multa, cum tacet nox,
furtivos hominum vident amores:
tam te basia multa basiare
vesano satis et super Catullo est,
quae nec pernumerare curiosi
possint nec mala fascinare lingua.
Basia, basiare: paronomasia
Nel testo latino sono usati termini desunti dalla
vita quotidiana (es. "basia")
Il canto della passione: p. 187 (CARME 31)
Ille mi par esse deo videtur,
ille, si fas est, superare divos,
qui sedens adversus identidem te
spectat et audit
dulce ridentem, misero quod omnis
eripit sensus mihi: nam simul te,
Lesbia, aspexi, nihil est super mi
lingua sed torpet, tenuis sub artus
flamma demanat, sonitu suopte
tintinant aures, gemina et teguntur
lumina nocte.
otium, Catulle, tibi molestum est:
otio exsultas nimiumque gestis:
otium et reges prius et beatas
perdidit urbes.
Nel carme 31 si vede cos’era successo prima del carme 7: questo carme è scritto su ispirazione dell'ode di Saffo: un epitalamo scritto in occasione di un amore, ma con la particolarità di paragonare il marito a un Dio; non sappiamo cosa sia successo a Saffo, forse il marito non l’amava più.
Catullo analizza che riflessi abbia l’amore sull’interiorità: rumore sordo nelle orecchie, occhi annebbiati → a volte sentiamo di più a livello fisico ciò che abbiamo nel cuore.
Videtur : costruzione impersonale videor
Misero: significato infelice sfortunato
Lumina, gemina: enallage (stesso significato)
Lumina: sineddoche
Fine di un amore: p. 168 (CARME 8)
Miser Catulle, desinas ineptire,
et quod vides perisse perditum ducas.
fulsere quondam candidi tibi soles,
cum ventitabas quo puella ducebat
amata nobis quantum amabitur nulla.
ibi illa multa cum iocosa fiebant,
quae tu volebas nec puella nolebat,
fulsere vere candidi tibi soles.
nunc iam illa non vult: tu quoque impotens noli,
nec quae fugit sectare, nec miser vive,
sed obstinata mente perfer, obdura.
vale puella, iam Catullus obdurat,
nec te requiret nec rogabit invitam.
at tu dolebis, cum rogaberis nulla.
scelesta, vae te, quae tibi manet vita?
quis nunc te adibit? cui videberis bella?
quem nunc amabis? cuius esse diceris?
quem basiabis? cui labella mordebis?
at tu, Catulle, destinatus obdura.
Questo carme ha un altro valore rispetto ai carme 5 e 7: spiega come Catullo giunge a ciò. In questo carme vi è un contrasto tra quello che è la bellezza fisica e quello che è la caduta di un sentimento.
Ventitabas: idea del vento, come se seguisse il
Vento d’amore
Nunc: imperativo presente strumentale
Legato al comportamento di Lesbia
Bella, labella: termini di uso quotidiano
(generalmente bella significa "guerra")
Quis: Catullo sa che Clodia ha altri uomini
Preghiera agli dei: p. 214 (CARME 76)
Si qua recordanti benefacta priora voluptas
est homini, cum se cogitat esse pium,
nec sanctam violasse fidem, nec foedere nullo
divum ad fallendos numine abusum homines,
multa parata manent in longa aetate, Catulle,
ex hoc ingrato gaudia amore tibi.
nam quaecumque homines bene cuiquam aut dicere possunt
aut facere, haec a te dictaque factaque sunt.
omnia quae ingratae perierunt credita menti.
quare iam te cur amplius excrucies?
quin tu animo offirmas atque istinc teque reducis,
et dis invitis desinis esse miser?
difficile est longum subito deponere amorem,
difficile est, verum hoc qua lubet efficias:
una salus haec est. hoc est tibi pervincendum,
hoc facias, sive id non pote sive pote.
o di, si vestrum est misereri, aut si quibus umquam
extremam iam ipsa in morte tulistis opem,
me miserum aspicite et, si vitam puriter egi,
eripite hanc pestem perniciemque mihi,
quae mihi subrepens imos ut torpor in artus
expulit ex omni pectore laetitias.
non iam illud quaero, contra me ut diligat illa,
aut, quod non potis est, esse pudica velit:
ipse valere opto et taetrum hunc deponere morbum.
o di, reddite mi hoc pro pietate mea.
Vengono introdotte da Catullo molteplici innovazioni: egli è il primo a parlare così crudamente di sé.
Il tema dell’amore non corrisposto comincia ad essere affrontato nella letteratura latina, ma Catullo è un “unicum”. L’inizio e la fine dal punto di vista tematico combaciano.
Odi et amo: p. 217 (CARME 85)
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior
Requiris: riferito ad un interlocutore immaginario
Sentio: verbo fisico, da sensus → sentimento
Odi et amo: ossimoro.
Nel ‘700: studio dei sentimenti, odio sentimento negativo ma comunque sentimento.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza tra "amare" e "bene velle" secondo Catullo?
- Cosa rappresenta il carme 70 di Catullo?
- Come si evolve il concetto di amore in Catullo?
- Qual è il significato del carme 8 di Catullo?
- Cosa esprime Catullo nel carme 76?
Catullo distingue tra "amare", inteso come desiderio fisico, e "bene velle", che rappresenta il bene dell'anima. Quando coincidono, rappresentano l'amore reale.
Il carme 70 evidenzia la mancanza di valore delle promesse di Lesbia, sottolineando un nuovo significato di "amore" come soddisfazione dei sensi.
Catullo passa da un amore basato su fides e foedus a un amore puramente fisico, come evidenziato nel carme 72, dove l'amore fisico è disgiunto dalla fides.
Il carme 8 rappresenta la fine di un amore, mostrando il contrasto tra la bellezza fisica e la caduta di un sentimento, e invita Catullo a superare la sua sofferenza.
Nel carme 76, Catullo prega gli dei di liberarlo dal desiderio fisico per Lesbia, riflettendo sulla difficoltà di abbandonare un amore non corrisposto e cercando la salvezza nella sua pietà.