Concetti Chiave
- Seneca nacque a Cordova nel 4 a.C. e si trasferì a Roma per studiare, sviluppando una brillante carriera politica e oratoria.
- Visse in Egitto per motivi di salute fino al 31 d.C., dopo di che tornò a Roma per proseguire la sua carriera.
- Fu esiliato in Corsica nel 41 d.C. sotto l'impero di Claudio, ma ottenne il perdono grazie alle sue opere letterarie.
- Agrippina lo graziò e lo nominò precettore di Nerone, influenzando positivamente i primi anni del suo regno.
- Accusato di aver partecipato alla congiura di Pisone nel 65 d.C., fu costretto a suicidarsi.
Seneca
Nacque nel 4 a.C. a Cordova. Figlio di Seneca il Vecchio, studiò a Roma con i fratelli. Nel 20 d.C. si stabilì in Egitto presso la zia materna, a causa di problemi di salute e solo nel 31 d.C. farà ritorno definitivo a Roma. Qui intraprenderà la carriera politica, diventando inoltre oratore e avvocato di grandissima fama. La sua bravura gli permetterà di entrare presto alla corte imperiale ma gli varrà anche diverse gelosie. Nel 41 d.C., sotto l’impero di Claudio, a seguito delle accuse di Messalina sarà mandato in esilio in Corsica.
Negli anni dell’esilio, Seneca tenterà ogni mezzo per ottenere il perdono. Ricordiamo ad esempio la composizione della famosa e adulatoria Consolatio ad Polybium, che era uno dei più potenti liberti di Claudio, che gli attirò le simpatie di Agrippina che nel frattempo aveva sposato Claudio. Proprio quest’ultima concesse a Seneca la grazia e lo nominò precettore del figlio Nerone. Alla morte di Claudio, Seneca con il supporto di Afranio Burro influì positivamente nei primi anni del regno di Nerone. Tuttavia lasciato solo dalla morte di Burro, si ritirò a vita privata nel 62 d.C., mentre nel palazzo imperiale l’eliminazione fisica di personaggi sospetti era diventata sistematica. Seneca nel 65 d.C. fu ritenuto coinvolto nella congiura di Pisone e fu indotto a suicidarsi.