Giovi_Gurri
Ominide
1 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Seneca utilizza uno stile dialogico, parlando in prima persona a un interlocutore immaginario per coinvolgerlo emotivamente.
  • Lo stile di Seneca è ricco di retorica e si avvicina allo stile "asiano", simile a quello descritto da Cicerone.
  • Predilige frasi ad effetto e una sintassi senza congiunzioni, utilizzando figure retoriche come anafora ed epifora.
  • Impiegando la concinnitas, Seneca usa antitesi, parallelismi e altre figure retoriche per esprimere pensieri in modo potente e conciso.
  • Le sentenze morali di Seneca, brevi e incisive, veicolano messaggi morali attraverso frasi d'impatto.

Stile della prosa senecana

Seneca adotta in tutta la sua produzione filosofica uno stile costante. Parla sempre in prima persona verso un interlocutore fittizio, intrattenendo con lui un dialogo appassionato con l'intento di persuaderlo e coinvolgerlo anche in modo emotivo. Seneca fa abbondante uso della retorica, in un gusto che potremmo quasi definire "asiano", poiché ha analogie spiccate con quello stile concettoso cui Cicerone applicava tale denominazione.

Quello di Seneca è uno stile fondato sulla sententia, ossia delle frasi ad effetto, e sull'organizzazione sintattica e fonico-ritmica del discorso. Il filosofo punta infatti su periodi composti da proposizioni brevi , senza nessun tipo di nesso congiunzionale; questi infatti vengono sostituiti dall'uso dell'anafora, dell'epifora, o da altre figure di ripetizione. Nonostante lo stile senecano si diverso da quello ciceroniano , è presente un uso molto largo della concinnitas: uso dell'antitesi, dei parallelismi, dell'omeoteleuto, dell'anafora, delle figure etimologiche e dei poliptoti. Tutti questi procedimenti non servono a costruire dei periodi complessi , ma servono a formare delle sentenze morali in cui il pensiero sia espresso nel modo più forte possibile e con il minimo di parole. Queste frasi ad effetto fanno da tramite per i suoi messaggi morali.

Domande e risposte