Giovi_Gurri
Ominide
2 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • L'Apokolokyntosis di Seneca è un'opera unica nel genere della satira menippea, caratterizzata dalla mescolanza di versi e prosa.
  • La satira menippea combina elementi seri e scherzosi, introdotta a Roma da Varrone per affrontare temi morali.
  • Quest'opera di Seneca è un pamphlet satirico senza implicazioni filosofiche, scritto dopo la morte dell'imperatore Claudio.
  • Il titolo "Apokolokyntosis" potrebbe significare "deificazione di una zucca", riflettendo l'ironia nei confronti di Claudio.
  • Lo stile dell'opera è fortemente umoristico e sarcastico, passando abilmente da toni bassi ad alti per enfatizzare la satira.

Apokolokyntosis

L'Apokolokyntosis occupa una sezione a sé all'interno della produzione artistica di Seneca, in quanto appartiene al genere della satira menippea, inoltre quest'opera è unica nel suo genere perché è la sola, di questo tipo, che ci è pervenuta per intero. La satira menippea, chiamata così perché viene ricondotta all'iniziatore di questo genere, Menippo di Gàdara, ha come caratteristica principale la mescolanza di versi e di prosa e a livello contenutistico la mescolanza di serio e di scherzoso. Questo genere fu introdotto a Roma da Varrone Reatino, che lo usò per svolgere alcuni temi diatribici che avevano al centro argomenti morali. L'opera di Seneca è un pamphlet senza nessun tipo di implicazione filosofica scritto in occasione della morte di Claudio, all'interno del quale dà libero sfogo a tutto il suo odio nei confronti dell'imperatore. Il titolo greco dell'opera è di interpretazione incerta; la sua traduzione dovrebbe essere "deificazione di una zucca", "divinazione di quello zuccone di Claudio". Seneca promette fin dall'inizio che racconterà fedelmente tutti gli avvenimenti che seguirono la morte di Claudio. Il racconto incomincia con la morte dell'imperatore; mentre tutti esultano sulla terra, Claudio si reca in cielo e si presenta a Giove, ma non viene riconosciuto poiché parla in modo incomprensibile (qui c'è forse un riferimento alla balbuzie di cui soffriva l'imperatore). In seguito ad un processo sommario sarà costretto a giocare negli inferi con un bussolotto forato. L'opera si conclude con Menandro che lo chiama come suo aiutante. Lo stile di quest'opera è completamente satirico. Seneca si muove da un livello "basso" ad uno "alto" con grande maestria, puntando tutto sull'umorismo e sul sarcasmo.

Domande e risposte