BlueSarah
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Concetti Chiave

  • Seneca, nel De Otio, esalta l'ozio come vita ritirata dalla politica per la ricerca della verità e miglioramento interiore.
  • Descrive la divergenza tra epicurei, che evitano la politica, e stoici, che la abbracciano, se non impediti da circostanze specifiche.
  • Seneca concilia le due posizioni, sottolineando come entrambi i filosofi considerino l'otium in diverse condizioni.
  • Gli stoici ammettono il ritiro dalla politica se mancano salute, autorevolezza o condizioni adatte per contribuire allo Stato.
  • Seneca si oppone al dogmatismo, giustificando il suo ritiro e promuovendo l'otium senza paura di apparire eretico.

Nell'opera filosofica De Otio (La vita contemplativa), Seneca evidenzia l'importanza dell'ozio, inteso come vita ritirata dall'attività politica, attraverso la quale il saggio si dedica alla ricerca della verità e al miglioramento interiore.
Seneca riporta la divergenza di due dottrine filosofiche riguardo l'ozio:
1)Gli epicurei affermavano che il saggio non si dovesse avvicinare alla vita politica a meno che qualcosa non glielo impedisse
2) Gli stoici affermavano che il saggio si dovesse dedicare alla vita politica a meno che qualcosa non glielo impedisse.
Ma dopo una divergenza iniziale, Seneca concilia le due posizioni:
1) gli epicurei ricercano l'otium come proponimento generale
2) gli stoici come motivo occasionale che, tuttavia, si può presentare in molte situazioni: il saggio non si dedicherà alla vita politica se non ha buone condizioni di salute, se lo Stato è troppo corrotto, se il saggio non ha l'autorevolezza necessaria o non ha modo e requisiti per rendersi utile allo stato.
Nell'introduzione del Dialogo, Seneca si dimostra contro il dogmatismo: non è la paura di apparire come uno stoico un po' eretico (gli stoici invitavano i saggi a dedicarsi all'attività politica) a scrivere un Dialogo, bensì la necessità di motivare il suo ritiro a vita privata, evidenziando l'importanza dell'otium.

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