darksoul98
Genius
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Concetti Chiave

  • La Consolatio ad Helviam matrem è scritta da Seneca durante il suo esilio in Corsica nel 42-43, rivolta a consolare la madre Elvia.
  • Seneca utilizza la tradizione filosofica greca per dimostrare che l'esilio non è un male, ma solo un cambiamento di luogo.
  • Secondo il cosmopolitismo stoico, il saggio considera il mondo intero come patria, preservando la virtù come unico bene vero.
  • Elvia è esortata a trovare conforto nella cultura, nell'affetto familiare e nell'esempio di donne nobili e coraggiose.
  • L'opera è apprezzata per il tono affettuoso e la dignità, mostrando Seneca come un uomo sereno e coerente nelle avversità.

La Consolatio ad Helviam matrem ( Discorso consolatorio rivolto alla madre Elvia) appartiene al peridio dell’esilio in Corsica di Seneca, scritta intorno al 42-43. In essa Seneca si propone di consolare la madre Elvia, la quale soffre per via della sua condanna e per la sua lontananza. Seneca in questa opera mette in pratica la topica consolatoria elaborata dalla tradizione filosofica greca riguardo all’esilio, proponendosi di dimostrare che esso, nonostante le apparenze, non è un male. Si tratta infatti, sostiene Seneca, di un semplice cambiamento di luogo, che non può assolutamente togliere all’uomo l’unico vero bene, consistente nella virtù; del resto il saggio ( secondo la dottrina del cosmopolitismo stoico) ha come patria il mondo intero. Alla parte argomentativa di carattere generale segue lo sviluppo di una serie di temi più specifici e personali: Elvia viene esortata a seguire l’esempio di donne nobili e coraggiose; a cercare conforto nella cultura e nell’affetto degli altri famigliari e a pensare che il figlio pur lontano da Roma, vive sereno, dedito alla filosofia, impegnato nella ricerca e nella contemplazione della verità. L’operetta è tra le migliori di Seneca per il tono improntato ad affettuosa intimità, ma anche e soprattutto a nobile dignità. E’ evidente che, pur concedendo spazio alla rievocazione degli affetti familiari e all’espressione di sentimenti teneri e profondi, il filosofo vuole trasmettere di se l’immagine di un uomo che, colpito dalla sventura, mantiene una virile e magnanima serenità, in piena coerenza con le dottrine che professa.

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