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Concetti Chiave

  • Quintiliano cerca di integrare il suo pensiero con quello dell'imperatore, evitando conflitti diretti.
  • Sostiene la superiorità della retorica sulla filosofia, affermando che un buon retore può anche essere un buon filosofo.
  • Propone precetti pedagogici moderni, come l'assecondare le inclinazioni del bambino e l'opposizione alle punizioni corporali.
  • Fornisce regole sistematiche di grammatica e retorica, includendo riferimenti a Cicerone.
  • Esplora i tre generi della retorica: giudiziaria, epidittica e politica, e i compiti del retore: docere, movere e delectare.

Quintiliano: i contenuti del trattato

Quintiliano è perfettamente integrato con l’ambiente politico in cui vive, ma contrasta l’imperatore e nonostante ciò vuole che la sua posizione resti gradita a quest’ultimo. È uno dei pochi intellettuali che fa uno sforzo per integrare il proprio pensiero con quello dell’imperatore, per evitare di entrare in collisione.
Afferma la superiorità della retorica sulla filosofia:
- un buon filosofo non deve necessariamente saper parlare bene e conoscere l’arte del dire;
- un buon retore può essere anche un buon filosofo perché ha la conoscenza della filosofia, meglio del filosofo che non conosce la retorica.

I sezione: precetti pedagogici estremamente moderni; per esempio sostiene che bisogna assecondare le inclinazioni del bambino, è contrario alle punizioni corporali e lo afferma continuamente; l’educatore deve essere una persona esperta, deve prima essere educata per poterlo diventare.

Va in collisione con la pedagogia tradizionale, poco attenta a queste accortezze.

II sezione: regole di grammatica formulate in maniera sistematica, poi passa a quelle di retorica e parlando di quest’ultima non può che fare a meno di parlare di Cicerone.

Tratta:
- dei tre generi della retorica: giudiziaria, epidittica e politica
- dei compiti del retore: docere, movere e delectare.

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