Concetti Chiave
- L'età augustea rappresenta un punto di svolta nella letteratura latina, culminando il processo di sviluppo che aveva come obiettivo l'emulazione dei generi greci.
- Il classicismo emerge come tendenza a imitare modelli considerati perfetti sia greci che latini, ma sempre con un criterio di emulazione creativa.
- L'emulazione degli autori latini del periodo è caratterizzata da variazioni ingegnose piuttosto che da un semplice rinnovamento dei modelli.
- Le tendenze "asiane" influenzano sia la poesia che la prosa, manifestandosi in giochi di parole e un allontanamento dalla sobrietà.
- Nella poesia augustea, si nota una tendenza ad amplificare il discorso e accentuare il pathos, discostandosi dalla misura e sobrietà precedenti.
L’età augustea aveva segnato un vero e proprio punto di svolta, infatti era giunto a compimento il lungo processo di sviluppo iniziatosi nella letteratura latina; esso aveva una delle sue linee portanti, all’interno degli autori latini, di emulare tutti i generi letterari greci. I letterati furono portati a confrontarsi non solo con i modelli greci ma anche con quegli autori considerati i “classici” latini. Ne derivò il fenomeno del classicismo, ossia la tendenza ad imitare quei modelli ritenuti perfetti ed esemplari. L'imitazione non è mai pedissequa perché si ispira sempre al criterio dell’emulazione; di fronte a testi eccellenti e insuperabili l’emulazione assume forme che gli studiosi moderni definiscono “magneristiche”. Gli autori tendono non tanto a rinnovare i modelli quanto piuttosto a variarli ingegnosamente. Le tendenze della poesia sono del resto coerenti e omogenee con quelle della prosa, le tendenze “asiane” esercitano un forte influsso sia sulla prosa sia sulla poesia, appaiono spesso orientate a veri e propri giochi di parole. Per quanto riguarda la poesia riscontriamo un allontanamento della sobrietà e della misura a cui il poeta augusteo si era attenuto e la tendenza ad amplificare il discorso accentuandone il phatos.