Concetti Chiave
- Il rapporto tra imperatore e intellettuali cambia rispetto all'era di Mecenate, mancando una figura mediatica di spicco.
- L'assenza di consenso porta i sovrani a limitare la libertà, una situazione percepita prima dagli intellettuali.
- Lo stoicismo emerge come filosofia dominante tra gli oppositori, unendo filosofia e vita quotidiana.
- Si assiste a una tendenza manieristica, con un desiderio di emulare i classici per colmare la mancanza di originalità.
- Le opere di Seneca, come le sue tragedie, riflettono le limitazioni creative del periodo giulio-claudio.
L’età giulio - claudia: problematiche dal punto di vista letterario
Si pone un problema relativo ai contatti tra l’imperatore e l’intellettuale. La figura di Mecenate aveva svolto un ruolo importantissimo. Adesso cambia il rapporto perché non c’era una figura di spicco capace di mediare così come Mecenate. Quando un sovrano va alla ricerca del consenso del popolo, se non gli viene accordato, deve quindi estorcerlo limitando la libertà; gli intellettuali si accorgono prima di tutti di questa situazione di malessere.
I cittadini diventano sudditi.Lo stoicismo è la corrente filosofica che più si afferma tra gli oppositori: filosofia e vita diventano un tutt’uno. Si afferma una certa volontà di imitare i classici poiché si assiste a un decadentismo di valori; si intende emulare chi aveva dato un buon esempio. La via dell’emulazione porterà a tendenze manieristiche andando alla ricerca di un qualcosa che calmasse il vuoto di idee perché non avrà la possibilità di esprimersi, di dare spazio all’originalità; le tragedie di Seneca risentono di questa situazione. Ad esempio: Nerone aveva ricevuto da Seneca degli insegnamenti preziosi, la sua formazione culturale era di buona fattura; la buona coscienza di Seneca lo portò anche ad agire benevolmente prima della crisi finanziaria; la riforma monetaria fatta da Nerone fu utile fin quando la appoggiò.