Concetti Chiave
- Marziale, nato a Bilbilis in Spagna, si trasferisce a Roma durante l'epoca dei Flavi, ma fatica a vivere agiatamente nonostante la sua attività poetica.
- La sua fama inizia con la pubblicazione del "Liber de spectaculis" dedicato all'imperatore Tito, che gli frutta alcuni privilegi.
- Marziale è noto per i suoi epigrammi, un genere che perfeziona con arguzia e realismo, includendo temi politici e caricature di personaggi.
- La sua poesia mescola vari temi, dai comico-realistici a quelli celebrativi, funerari ed erotici, sempre con un linguaggio schietto e immediato.
- Gli ultimi due libri degli epigrammi, "Xenia" e "Apophoreta", riflettono le tradizioni dei doni scambiati durante le feste dei saturnali.

La sua produzione comprende vari epigrammi. Originariamente gli epigrammi erano le iscrizioni sulla tomba con funzione commemorativa, in età ellenistica diventano, invece, un genere letterario, adatto alla poesia di occasione con temi leggeri (simposiaco, erotico, satirico, moraleggiante…). Nell'ambito della poesia latina l'epigramma non aveva una gran tradizione anche se Catullo e Orazio ne scrissero alcuni. Questo genere trova poi riconoscimento con Marziale che scrive quasi esclusivamente degli epigrammi, alcuni di essi introdotti da una dedica accompagnata da una prefazione in prosa. Marziale inoltre perfeziona la tecnica della battuta finale, che conclude con arguzia l'epigramma, rendendolo molto efficace. Negli epigrammi vi sono poi cenni alla politica, agli editti e alle leggi e spesso caricature e "prese in giro" di personaggi. Il tratto caratteristico della poesia di Marziale è il realismo, l'aderenza ai molteplici aspetti del reale: commemora fatti concreti, momenti importanti della vita dei vari destinatari. Egli giustifica la scelta degli epigrammi con la frase "hominem pagina nostra sapit (= le nostre pagine sanno di uomo), cioè in esse c'è tutto ciò che riguarda l'uomo". Gli ultimi due libri degli epigrammi sono gli "Xenia" (doni che venivano scambiati durante le feste dei saturnali) e gli "Apophoreta" (regali che i convitati si portavano via dai banchetti).
Anche la lunghezza dei versi, come degli epigrammi stessi è varia. Nei suoi versi si trovano genericamente tipi umani che ricorrono nella satira e nell'epigramma, l'avaro, il seccatore, il parassita. Nei versi di Marziale si mescolano accanto al motivo centrale comico-realistico temi celebrativi rivolti a personaggi potenti o al principe stesso, temi d'occasione, come il banchetto, temi funerari e versi erotici. Per quanto riguarda la lingua, Marziale si esprime in modo schietto ed immediato senza disdegnare il ricorso a parole volgari e a volte si rivolge ai lettori chiedendo indulgenza per l'oscurità della sua lingua.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine e il contesto storico di Marziale?
- Qual è il contributo principale di Marziale alla letteratura?
- Come si evolve la carriera di Marziale e quali sono le sue opere principali?
- Quali sono le caratteristiche distintive dello stile poetico di Marziale?
Marziale nasce a Bilbilis in Spagna e si trasferisce a Roma durante l'epoca dei Flavi, dove conosce figure come Seneca e Lucano. Nonostante la sua attività poetica, non riesce a vivere agiatamente e si lamenta della mancanza di mecenati.
Marziale è noto per i suoi epigrammi, un genere che perfeziona con la tecnica della battuta finale. I suoi epigrammi trattano temi vari, dal satirico al moraleggiante, e sono caratterizzati da un forte realismo.
La carriera di Marziale decolla con la pubblicazione del "Liber de spectaculis" dedicato all'imperatore Tito. Tra le sue opere principali ci sono gli epigrammi, gli "Xenia" e gli "Apophoreta", che riflettono la sua abilità nel trattare temi diversi.
Lo stile di Marziale è schietto e immediato, spesso ricorre a parole volgari e chiede indulgenza per l'oscurità della sua lingua. I suoi versi mescolano temi comico-realistici con temi celebrativi e d'occasione.