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Concetti Chiave

  • L'elogio di Antonio Primo utilizza il nome reale del personaggio, evidenziato tramite iperbato e enjambement, per rappresentare un'importante figura politica e amica del poeta.
  • Il componimento evolve da un caso particolare a una riflessione universale, utilizzando un presente atemporale per sottolineare l'importanza del vir bonus in generale.
  • Le espressioni temporali e numeriche evidenziano il valore del tempo e della memoria, con il vir bonus che conta i giorni come denaro custodito nella memoria.
  • Il riferimento al Lete esorcizza la paura della morte attraverso il ricordo, enfatizzando l'idea di "vivere due volte" tramite il passato.
  • Elementi epicurei e stoici convivono nel testo, con Antonio Primo rappresentante di valori tradizionali e impegnato politicamente, nonostante un'apparente familiarità con l'epicureismo.

Indice

  1. L'elogio di Antonio Primo
  2. Il valore universale dell'elogio
  3. Espressioni temporali e numeriche
  4. Il riferimento alla morte
  5. Spunti dalla filosofia epicurea
  6. Antonio Primo: tra epicureismo e stoicismo
  7. L'uso di un registro elevato

L'elogio di Antonio Primo

In questo componimento non si usano, come negli epigrammi satirici, nomi fittizi: trattandosi di un elogio, non solo viene usato il nome reale del personaggio, ma questo viene messo in evidenza attraverso l'iperbato e l'enjambement, con la collocazione del nome e del cognome rispettivamente al v.1 e al v.
2. Il poeta non si limita a lodare un importante uomo politico dei suoi tempi, al quale sembra essere legato da un vincolo di amicizia (ad Antonio Primo sono dedicati anche gli epigrammi IX, 99 e X, 32), ma propone la sua parabola esistenziale come un esempio concreto della propria visione della vita.

Il valore universale dell'elogio

Alla fine del componimento si passa, infatti, dalla considerazione di un caso particolare a una riflessione di carattere generale: il tempo verbale usato (ampliat, est) è un presente atemporale; inoltre, se nei versi iniziali Antonio Primo è dapprima il soggetto grammaticale (vv. 1-4) e poi il soggetto logico (v. 5-6), al v. 7 il soggetto diventa il vir bonus in senso generale. Il distico finale, con un'efficace sententia, presenta una considerazione universalmente valida, desunta dal caso particolare preso in esame.

Espressioni temporali e numeriche

Il componimento è caratterizzato dal ricorrere di espressioni che appartengono all'ambito semantico del tempo e dei numeri (ad esempio numerat, v. 1; quindecies ... Olimpiadas, v. 2; dies, annos, v. 3; aetatis, v.7): il vir bonus conta i giorni della sua vita come se fosse denaro saggiamente conservato nella cassaforte della memoria. Sono inoltre frequenti le espressioni relative al recupero del passato (actas, v. 2; praeteritos, v. 3; recordanti, v. 5; meminisse, v. 6; vita ... priore, v. 8).

Il riferimento alla morte

Significativo è poi (al v. 4, al centro del componimento) il riferimento alla morte attraverso la menzione del Lete, il fiume dell'oblio. Proprio la paura della morte è esorcizzata tramite il ricordo, che significa "rivivere" il passato e quindi "vivere due volte" (v. 8).

Spunti dalla filosofia epicurea

Alcuni motivi presenti nell'epigramma evidenziano una certa familiarità con l'epicureismo; si pensi all'atteggiamento sereno del saggio di fronte alla morte (v. 4) e al valore attribuito al recupero del passato: definendo tutos gli anni rievocati (v. 3), Marziale sembra riprendere il concetto epicureo (ricordato, tra gli altri, da Cicerone e da Seneca) secondo il quale, mentre i beni presenti sono soggetti ai rovesci della sorte e quelli futuri sono incerti, solo il passato è messo "al sicuro".

Antonio Primo: tra epicureismo e stoicismo

D'altro canto, la definizione di Antonio Primo come vir bonus (che sembra rimandare soprattutto allo stoicismo o, più genericamente, al tradizionale mos maiorum) e, soprattutto, la sua biografia di uomo impegnato nella carriera politica e militare, non certo incline all'otium, impediscono di pensare a una coerente adesione a una determinata dottrina filosofica.

L'uso di un registro elevato

In accordo con i contenuti seri del componimento, il registro è elevato, sia per le scelte lessicali sia per la disposizione delle parole. Per quanto concerne il lessico, si possono citare alcuni esempi: la perifrasi quindecies ... Olympiadas (v. 2) per esprimere l'età; il riferimento mitologico al fiume infernale (Lethes, v. 4) che indica per metonimia la morte; il poetico e metaforico lux per indicare il giorno (v. 5). Riguardo all'ordine delle parole, si osserva il frequente ricorso all'iperbato.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza del nome di Antonio Primo nel componimento?
  2. Il nome di Antonio Primo è messo in evidenza attraverso l'iperbato e l'enjambement, sottolineando la sua rilevanza e il legame di amicizia con il poeta.

  3. Come viene trattato il tema della morte nel componimento?
  4. La morte è esorcizzata tramite il ricordo, rappresentata dal fiume Lete, suggerendo che rivivere il passato permette di "vivere due volte".

  5. Quali elementi epicurei sono presenti nell'elogio?
  6. L'elogio riflette l'atteggiamento sereno verso la morte e il valore del recupero del passato, concetti associati all'epicureismo.

  7. In che modo Antonio Primo rappresenta un equilibrio tra epicureismo e stoicismo?
  8. Antonio Primo è descritto come vir bonus, un concetto stoico, ma la sua vita attiva e il recupero del passato mostrano influenze epicuree.

  9. Qual è il registro linguistico utilizzato nel componimento?
  10. Il registro è elevato, con scelte lessicali sofisticate e l'uso di figure retoriche come l'iperbato e riferimenti mitologici.

Domande e risposte