Anna___04
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Concetti Chiave

  • Le prime versioni bibliche latine, conosciute grazie a numerosi manoscritti, riguardano principalmente il Nuovo Testamento.
  • Queste traduzioni, note come "Veteres Latinae", precedono la Vulgata di Gerolamo e si distinguono per la loro fedeltà letterale al testo sacro.
  • Dal punto di vista letterario, queste traduzioni si differenziano dall'approccio degli scrittori classici, che privilegiavano la rielaborazione artistica.
  • Le versioni latine antiche della Bibbia hanno influenzato il latino in termini di lessico, semantica e sintassi, arricchendo la lingua.
  • Il rispetto scrupoloso dell'originale nei testi biblici latini riflette la considerazione del testo come sacro e inviolabile.

Inizi della letteratura cristiana latina: le versioni bibliche

Grazie ad un numero molto elevato di manoscritti siamo capaci di conoscere le prime versioni bibliche, che sono contenute all’interno di ampi passi, talvolta anche interi libri. I libri contenenti queste versioni sono quasi sempre relativi al Nuovo Testamento, ma soprattutto attraverso le numerosissime citazioni della Bibbia inserite all’interno degli scritti anteriori a Gerolamo, il quale avrebbe poi redatto una nuova traduzione della Bibbia, detta Vulgata.

Per riuscire a distinguere queste prime versioni dalla Vulgata, si è soliti utilizzare l’espressione “Veteres Latinae” (“Traduzioni latine antiche”). Da un punto di vista letterario, si tratta di documenti molto importanti per due motivi. Innanzitutto essi testimoniano un atteggiamento profondamente diversi da quello assunto tradizionalmente dagli scrittori classici, che concepivano la traduzione come rielaborazione “artistica” del testo; lo scrupoloso rispetto dell’originale, in quanto testo sacro, comporta infatti una versione il più possibile fedele e letterale. Inoltre le prime versioni latine della Bibbia danno avvio a quelle trasformazioni e a quell’arricchimento che la lingua latina deve ai cristiani in campo lessicale, semantico e soprattutto sintattico.

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