Concetti Chiave
- Livio, nato a Padova nel 59 a.C., proveniva da una famiglia agiata che gli permise di dedicarsi agli studi storico-letterari.
- La sua opera principale, "Ab urbe condita libri", era un'imponente narrazione annalistica della storia romana, probabilmente composta da 142 libri.
- Livio adottò un approccio annalistico, in contrasto con Sallustio, concentrandosi su una narrazione cronologica piuttosto che su eventi critici singolari.
- L'opera di Livio iniziava con la leggendaria fondazione di Roma e mirava a concludersi con la fine dell'età augustea, sebbene non sia giunta a noi nella sua interezza.
- L'approfondimento delle cause della fine della Repubblica e dell'ascesa del principato era particolarmente apprezzato dai lettori contemporanei di Livio.
Livio nasce probabilmente nel 59 a.C. a Padova e proviene certamente da una famiglia agiata, infatti fu uno di quegli autori che aveva avuto la possibilità e la fortuna di dedicarsi completamente agli studi di carattere storico-letteraio. Quintiliano ci riferisce che Asinio Pollione a proposito di Livio rilevava una certa Patavinitas, che si può riferire ad aspetti di tipo linguistico, ad un uso particolare della lingua che rimanda alla sua provincia, oppure potrebbe essere un giudizio inerente ai contenuti, a quel moralismo conservatore e tradizionalista che contraddistinse l'autore. Probabilmente Livio giunse a Roma proprio per approfondire i suoi studi di carattere storico. Egli non entra nel circolo di Mecenate, ma ha la possibilità di conoscere e di legare con Augusto.
La fortuna e la fama di Livio sono legate ad un'opera che s'intitola Ab urbe condita libri, un'imponente opera storica che probabilmente prevedeva 142 libri, con cui l'autore tenta di narrare, recuperando la tradizione annalistica, i destini e le vicende della storia romana. Molto probabilmente la scansione in decadi fu voluta dalla stesso autore, perché i vari blocchi sembrano preceduti da un proemio in cui l'autore presenta una serie di motivi di carattere morale. Il fatto che Livio ritorni all'annalistica ci fa immediatamente comprendere che egli è anti-sallustiano perché la strada che intraprende è diametralmente opposta a quella intrapresa da quel grande storico che fu Sallustio. Quest'ultimo rinunciava alla narrazione complessiva e si concentrava su vicende emblematiche per la loro criticità. L'utilizzo di una scrittura annalistica comportava l'abbandono di determinate narrazioni, per esaurire altri eventi rilevanti di quell'anno per poi riprendere una vicenda che continuava nell'anno successivo. L'impostazione prende le mosse dalla storia leggendaria dalle origini della città di Roma, e l'autore voleva concludere la sua colossale opera con la fine dell'età augustea. Di tutto ciò che è stato perduto dei libri che Livio ha prodotto ci sono pervenuti dei riassunti, perché quest'opera fu oggetto di sintesi, di compendi riassuntivi che ebbero una fortuna discreta. Un'opera così ampia non poteva non essere contraddistinta da caratteri differenti, molto probabilmente man mano che il suo narrare si avvicinava a tempi a lui contemporanei, la narrazione si dilatava, diventando sempre più circostanziata e attenta anche perché le aspettative dei lettori si muovevano in questa direzione. È chiaro che l'indagine delle ragioni che hanno portato alla morte delle repubblica e alla nascita del principato erano un argomento molto apprezzato, che interessava anche i lettori.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine e il background familiare di Tito Livio?
- Qual è l'opera principale di Tito Livio e quale struttura adotta?
- In che modo Tito Livio si differenzia da Sallustio nel suo approccio alla narrazione storica?
- Qual era l'intento di Tito Livio con la sua opera e come è stata ricevuta nel tempo?
Tito Livio nasce probabilmente nel 59 a.C. a Padova e proviene da una famiglia agiata, il che gli ha permesso di dedicarsi completamente agli studi storico-letterari.
L'opera principale di Tito Livio è "Ab urbe condita libri", un'imponente opera storica che prevedeva 142 libri, strutturata in decadi con proemi di carattere morale.
Tito Livio adotta un approccio annalistico, narrando la storia in modo complessivo, a differenza di Sallustio che si concentrava su vicende emblematiche e critiche.
Tito Livio intendeva narrare la storia di Roma dalle origini fino alla fine dell'età augustea. L'opera, sebbene in parte perduta, è stata oggetto di sintesi e compendi che hanno avuto una discreta fortuna.