Concetti Chiave
- Augusto giustifica il passaggio da Repubblica a Monarchia legittimando il suo potere attraverso il consenso del senato e del popolo.
- Il simbolismo dell'alloro e dello scudo d'oro rappresenta il riconoscimento delle sue qualità di clemenza, giustizia e pietà.
- Il principato di Augusto è caratterizzato da una politica di difesa e integrazione, evitando l'espansione territoriale per mantenere la stabilità.
- La sua leadership è vista come democratica e non dispotica, promuovendo l'integrazione delle popolazioni sconfitte senza repressione.
- L'integrazione, inizialmente una strategia di successo, diventa una debolezza nel secondo secolo d.C., contribuendo al crollo dell'Impero Romano d'Oriente.
Augusto, Ottaviano - Res Gestae Divi Augusti: Augusto si presenta
Il brano è una dichiarazione di Augusto che riguarda il fatto che il potere acquisito è lecito e la Res Publica si trasforma in Res Monarchica; espone la sua idea di potere mettendo in evidenza il passaggio da Repubblica e Monarchia.
L’alloro (rigo 7) è simbolo della saggezza letteraria, e si evince che il potere conferito ad Augusto deriva dalla sua superiorità ottenuta durante le guerre civili sconfiggendo ogni nemico: sia il senato sia il popolo lo hanno acclamato e gli hanno conferito il potere.
Il riconoscimento pubblico simboleggiato dall’alloro e dallo scudo d’oro è nei confronti del suo valore e delle sue qualità principali, clemenza giustizia e pietà, che insieme fanno sì che Ottaviano diventi Augusto.
La volontà di quest’uomo è, attraverso l’opera tutta, di fare propaganda e diventare manifesto di cittadinanza.
Il potere legittimo di Ottaviano sfocia in una monarchia ma ciò non ha un’accezione negativa perché la degenerazione, l’aspetto negativo, della monarchia con lui non c’è: garantiva la pace non reprimendo mai i vinti ma piuttosto, al limite, integrandoli. Il suo governo totalmente diverso dalla dittatura a cui pensava Polibio come possibile degenerazione.
Il principato di Augusto non è importante solo perché durerà a lungo ma perché garantì una pace politica non repressiva, una politica di difesa che non annette altri territori ma difende i confini, non tende a conquistare altri territori ma a proteggere quelli già conquistati. Prende questa scelta piuttosto che quella di una politica estensiva perché avrebbe potuto determinare il rischio di perdere dei territori e perché questa rende più saldo il principato: creò infatti delle sfere di influenza con le province.
La sua figura è molto importante in quanto democratica e non dispotica, è importante la sua clemenza come il suo essere propositivo e comprensivo rispetto alle popolazioni sconfitte.
Nel secondo secolo d.C. l’integrazione sarà il motivo di caduta dell’impero romano d’oriente perché avviene la barbarizzazione dell’esercito con l’annessione di uomini non romani, come i Visigoti, allo stesso. Ciò perché servivano uomini che si arruolassero e dunque iniziarono ad essere inseriti numerosi mercenari.
Da punto di forza, l’integrazione diventò il punto debole che provocherà il crollo: l’economia crollerà perché i barbari spingeranno troppo sui confini.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del simbolo dell'alloro nel contesto del potere di Augusto?
- In che modo il principato di Augusto differisce dalla dittatura secondo Polibio?
- Quale fu il motivo della caduta dell'Impero Romano d'Oriente nel secondo secolo d.C.?
L'alloro simboleggia la saggezza letteraria e il riconoscimento pubblico del valore e delle qualità di Augusto, come clemenza, giustizia e pietà, che lo hanno portato a diventare Augusto.
Il principato di Augusto differisce dalla dittatura perché garantisce una pace politica non repressiva, difendendo i confini senza annetterne di nuovi, e integrando i vinti piuttosto che reprimerli.
La caduta fu causata dall'integrazione eccessiva di uomini non romani, come i Visigoti, nell'esercito, che portò alla barbarizzazione e al crollo economico a causa della pressione sui confini.