Concetti Chiave
- Pacuvio e Accio furono poeti tragici romani, con Pacuvio noto anche come pittore e Accio come figura prominente del collegium poetarum.
- Marco Pacuvio, nato a Brindisi, è ricordato per i suoi pochi titoli legati al ciclo troiano, mentre Lucio Accio, di Pesaro, ha lasciato più di quaranta opere.
- Accio si distinse anche nella critica letteraria e scrisse opere di linguistica, dimostrando una vasta produzione intellettuale.
- Entrambi i poeti aggiunsero tratti romanzeschi e avventurosi al dramma tragico, affrontando temi religiosi, politici, morali e filosofici.
- Le loro opere sono caratterizzate da sperimentalismo linguistico e stile aulico, integrando termini greci e arcaici con figure retoriche.
Pacuvio e Accio
Pacuvio e Accio furono due poeti tragici.
Marco Pacuvio, figlio di una sorella di Ennio, nacque a Brindisi nel 220 e mori nel 130 a.C.. Oltre a poeta fu anche pittore, della sua produzione ci rimangono pochi titoli, legati al ciclo troiano.
Lucio Accio nacque a Pesaro nel 170 a.C., fu l'uomo più importante del collegium poetarum (associazione dei poeti) nella cui sede gli fu eretta una statua. Della sua produzione tragica rimangono più di quaranta titoli, legati anch'essi alle leggende di Troia; il Brutus e il Decius; si cimentò anche nella critica letteraria (Pragmatica), scrisse opere di linguistica (Didascalica).
Essendo continuatori di Ennio 'tragico', aggiunsero al patetico e al drammatico tratti romanzeschi e avventurosi, ma affrontano anche temi religiosi, politici, morali e filosofici che toccavano argomenti e problemi della società romana; prediligono, anche, il gusto macrabo e orrido. Inoltre c'è un notevole sperimentalismo linguistico, con termini greci e arcaici, costruzioni forzate, uno stile aulico arricchito da figure retoriche. .