Concetti Chiave
- Ballione, il ruffiano proprietario della bella Fenicio, è un personaggio violento e sprezzante, ritratto in una scena ricca di improperi e minacce.
- La scena utilizza iperboli e paradossali citazioni mitologiche, con un sapiente gioco fonico-linguistico fatto di paronomasie e allitterazioni.
- Viene parodiato il linguaggio religioso e giuridico, con frequenti grecismi che rimandano a un lessico gergale della società romana.
- Il metro della scena è vario, ma prevalgono settenari e ottonari trocaici, sottolineando il tono dinamico e vivace del dialogo.
- Ballione tratta severamente i suoi schiavi, minacciandoli e percotendoli per farli lavorare, evidenziando la sua natura autoritaria e crudele.
Pseudolus, atto I, scena 2
Ballione, il ruffiano proprietario della bella Fenicio di cui è innamorato Calidoro (il padrone diPsèudolo), organizza un banchetto per festeggiare il suo compleanno, rivolgendosi a un gruppo di ladri e prostitute al suo servizio: il discorso, farcito di improperi. minacce e insulti, e accompagnato da gesti significativi, rivela bene il carattere violento, arto gante e sprezzante e il comportamento rozzo e voi. gare del personaggio.
Nella scena, che è stata sempre considerata uno dei ritratti plautini più vivi, si fa ricorso con insistenza all’iperbole. soprattutto nelle paradossali citazioni mitologiche, e al sapiente gioco fonico - linguistico,
con le paronomasie e le allitterazioni. Insistita è anche la parodia del linguaggio religioso e giuridico; sono frequenti i grecismi che rimandano a un lessico gergale, proprio di alcuni strati e mestieri della popolazione romana.
Metro: metri vari con prevalenza di settenari e ottonari trocaici.
Ballione, schiavi, cortigiane, Pseudolo, Calidoro
BA:(Uscendo di casa, agli schiavi) Uscite, forza, uscite pezzi di poltroni, gentaglia sprecata, mangiapane a tradimento. Mai che vi venga in testa di fare un filo di bene, e mai ch'io possa trarre da voi un po' d'utilità, se non ricorro a questi mezzi (Li percuote). Non ho mai visto degli individui p asini male costoro, con una groppa tosi incallita dalle botte, che, a percuoterli, ti fai più male tu che loro. Per naturale, poi, hanno di essere degli sciupasferze; e il loro programma seguente: appena se ne dà l'occasione: piglia, ruba, agguanta, sgraffigna,sbevazza, ingozza, scappa. Questo sanno fare, per cui preferireste lasciare dei lupi a guardia delle pecore che codesta gente a guardia della casa. Se poi fai per sbiluciarli in faccia, oh, non è a dire che abbian l'aria tanto tristanzuola: è ai fatti che ti fregano! (Ai servi) Ora, se non aprite bene gli orecchi ai miei ordini, se non vi scrollate di dosso la sonnacchia e la poltroneria, a furia di botte, farò dei vostri fianchi un capolavoro di intarsio che neppure gli arazzi di Campania saranno così variegati né i tappeti di Alessandria con tutte quelle loro raffigurazioni di animali'. Già sin da ieri avevo dato ordine a tutti, avevo distribuito i compiti: ma voi siete così infingardi, così buoni a nulla che sono costretto a rinfrescarvi la memoria a suon di staffilate. Eh, ma ce ne vuole per la vostra faccia di bronzo: siete più potenti di questo (Mostra lo staffile) e anche di me. Guardate, per favore, guardate come si danno da fare.Ascoltatemi, statemi attenti, aprite le orecchie a quello che vi dico, razza di sangue da bastone. Il vostro cuoio, mondo cane, non sarà più duro del cuoio di questo mio staffile. (Li batte). E allora? Fa male, nevvero? Eh eh, ma è così che si fa, se un servo se ne fotte del padrone. Qua, schieratevi tutti assieme qua, dinanzi a me e ascoltate quello che vi dico. Tu con quella brocca, va' a fare rifornimento d'acqua e riempi il paiolo per il cuoco. Tu con quella scure, sei assegnato al dipartimento del boschetto.
Servo (Mostrando la scure). Ma ha il filo tutto sdrucinato.
Domande da interrogazione
- Qual è il carattere di Ballione nella scena descritta?
- Quali tecniche letterarie utilizza Plauto in questa scena?
- Come vengono descritti gli schiavi di Ballione?
- Qual è l'atteggiamento di Ballione verso i suoi schiavi?
- Qual è il contesto della scena?
Ballione è descritto come un personaggio violento, arrogante e sprezzante, che si esprime con insulti e minacce verso i suoi schiavi e cortigiane.
Plauto utilizza l'iperbole, parodie del linguaggio religioso e giuridico, paronomasie, allitterazioni e grecismi per arricchire il testo e caratterizzare i personaggi.
Gli schiavi sono descritti come pigri, inutili e inclini a rubare e scappare, tanto che Ballione preferirebbe lupi a guardia delle pecore piuttosto che loro a guardia della casa.
Ballione è autoritario e violento, minacciando e picchiando i suoi schiavi per costringerli a lavorare e seguire i suoi ordini.
La scena si svolge durante i preparativi per un banchetto organizzato da Ballione per il suo compleanno, dove si rivolge ai suoi schiavi e cortigiane con un discorso pieno di improperi e minacce.