Concetti Chiave
- La Favola è un genere letterario nato nell'antica Grecia e sviluppato da Esopo, con una tradizione latina fondata da Fedro.
- È caratterizzata da un mondo astratto popolato da animali parlanti che rappresentano allegorie del mondo umano.
- Fedro utilizza le favole per evidenziare i pregi e i difetti della corte imperiale, con un totale di 93 favole scritte in poesia.
- Le favole di Fedro seguono il principio della 'brevitas', con una conclusione morale esplicita fornita dall'autore.
- Trilussa, favolista contemporaneo, si ispirò a Fedro per criticare i vizi della corte papale nel 1800.
-La Favola-
La Favola è un genere letterario nato nell’antica Grecia lungo il VI secolo, poi sviluppata e diffusasi per mezzo di Esopo.
La Favola Latina fu fondata da Fedro, scrittore romano del I secolo d.C.
Nella Favola trovano voce il mondo dei miseri e degli emarginati, coloro che appartengono ai ceti più bassi, che sono soggetti ai potenti e non hanno speranza di potersi un giorno emancipare o veder migliorare la loro condizione.
La Favola manca del realismo descrittivo più tipico della Satira, poiché raramente i protagonisti delle favole appartengono alla realtà: il mondo delle favole è astratto, popolato da animali (allegorie del mondo umano) che ragionano e parlano.
La Favola dunque rappresenta una morale e questi animali esprimono i difetti e i pregi degli umani.
Fedro tende a mettere in mostra nelle sue favole i pregi ed i difetti della corte, ossia dell’Imperatore e del Senato.
Le sue favole sono scritte in poesia e sono raccolte in cinque libri, che contengono un totale di 93 favole.
Il ritmo delle favole è veloce, caratterizzato dalla ‘brevitas’: i nomi degli animali esprimono già le loro caratteristiche; tutte le favole hanno una conclusione morale e la sua interpretazione non viene mai lasciata al lettore, ma è spiegata in modo esplicito dall’autore all’inizio o alla fine della favola.
A Fedro si rifece in epoca contemporanea Trilussa (Carlo Salustri), satirico e favolista romano, che denunciava i vizi della corte del Papa nel 1800.