Concetti Chiave
- Il dramma "Aspettando Godot" di Beckett è un esempio emblematico del teatro dell'assurdo, riflettendo l'esistenza umana come un'attesa infinita per qualcosa che non arriva mai.
- I protagonisti Vladimiro ed Estragone sono presentati come marionette che si muovono meccanicamente e fanno battute senza senso, amplificando il contrasto con Pozzo e Lucky.
- Pozzo e Lucky simboleggiano la sottomissione e distruzione dell'umanità, con Lucky che incarna questo attraverso un monologo senza senso su temi filosofici e religiosi.
- L'opera esprime l'insignificanza della vita, vista come una punizione per il peccato originale, e alterna tra il desiderio di vivere e la consapevolezza del nulla assoluto davanti a sé.
- Il teatro dell'assurdo di Beckett ribalta le convenzioni teatrali tradizionali, mettendo in scena la vanità dell'esistenza umana, come esemplificato dalla battuta iniziale di Estragone "niente da fare".
Beckett, Samuel – Aspettando Godot Analisi
“Aspettando Godot” può sicuramente essere preso come riferimento per la rappresentazione del teatro dell’assurdo in generale, l’obiettivo di Beckett è infatti quello di dimostrare come l’attesa di Vladimiro ed Estragone rifletta in realtà l’esistenza di chiunque, crede infatti che soprattutto nella società moderna l’uomo sia condannato ad aspettare qualcosa che non arriverà mai. I due protagonisti assumono dunque quasi le sembianze di due marionette che si muovono nello spazio quasi in maniera meccanica, facendo battute piatte e spesso senza alcun senso, appare dunque evidente il confronto con gli altri due personaggi che compaiono sul palcoscenico.Gli altri due personaggi sono Pozzo e Lucky, il primo è un proprietario terriero e tutta la rappresentazione è ambientata nella sua terra, quando entra in scena tiene al guinzaglio il secondo, che appare come una sorta di creatura anomala che non parla e non si muove se non sotto ordine del padrone Pozzo. Lucky in realtà incarna in sé un forte simbolismo attraverso cui l’autore vuole rappresentare l’umanità completamente sottomessa e distrutta, sentiamo questo personaggio parlare solamente una volta, ovvero quando inizia un lungo monologo dai confini illimitati in cui parla di Dio, della filosofia, della psicologia facendo voli pindarici meschini e rapidi. Il suo discorso è in realtà rappresentativo di tutta l’opera in quanto il vero senso del teatro dell’assurdo è quello di non avere senso, e infatti è impossibile riscontrare una vera e propria conclusione logica. L’insignificanza che emerge in “Aspettando Godot” è la stessa che Beckett riscontra nella vita comune, intesa come una punizione per il peccato originale che, come dice proprio Estragone nel primo atto, è quello di “esser nati”. Tutti i personaggi sono dunque connotati dalla voglia che da una parte è quella di vivere ma dall’altra è quella di cessare di vivere, nel primo caso infatti si riscontra ancora la speranza di poter arrivare ad una spiegazione sulla condizione dell’uomo, dall’altra però si nota anche l’impossibilità di raggiungere questo obiettivo in quanto davanti a loro non c’è altro che il nulla più totale. Il teatro dell’assurdo va infatti a ribaltare tutte le convenzioni del teatro della tradizione al fine di portare in scena quella che viene considerata come la vanità dell’esistenza di tutti gli uomini, e infatti la battuta d’esordio di Estragone, ovvero “niente da fare” è la rappresentazione di questa ideologia.
Domande da interrogazione
- Qual è l'obiettivo principale di Beckett in "Aspettando Godot"?
- Come vengono rappresentati i personaggi di Pozzo e Lucky?
- Qual è il significato dell'insignificanza in "Aspettando Godot"?
L'obiettivo principale di Beckett è dimostrare come l'attesa di Vladimiro ed Estragone rifletta l'esistenza di chiunque, evidenziando la condizione dell'uomo moderno condannato ad aspettare qualcosa che non arriverà mai.
Pozzo è un proprietario terriero che tiene Lucky al guinzaglio, rappresentando l'umanità sottomessa e distrutta. Lucky parla solo una volta in un lungo monologo che simboleggia l'assurdità e la mancanza di senso del teatro dell'assurdo.
L'insignificanza rappresenta la vita comune come una punizione per il peccato originale, con i personaggi che oscillano tra il desiderio di vivere e quello di cessare di vivere, riflettendo la vanità dell'esistenza umana.