Concetti Chiave
- Shakespeare's "Antonio e Cleopatra" is based on Plutarch's "Life of Antony," focusing on Antony's infatuation with Cleopatra in Alexandria.
- The play portrays political tensions, with antagonism from Octavian and threats to the triumvirate from Sextus Pompey in Rome.
- Antony's marriage to Octavia, Octavian's sister, leads to Cleopatra's jealousy, but he eventually returns to Egypt, captivated by Cleopatra's allure.
- The political alliances are unstable, with a brief truce with Pompey broken by Octavian and Lepidus, escalating tensions with Antony.
- The tragedy highlights the decline of Antony's once vigorous nature, ensnared by irresistible yet perceived indecent lust, leading to his downfall.
Antonio e Cleopatra di William Shakespeare
Per trattare il tema della relazione amorosa fra Antonio e Cleopatra, Shakespeare ha utilizzato la Vita di Antonio di Plutarco. Il dramma si apre con la messa in scena la figura di Antonio che si trova ad Alessandria, totalmente soggiogato dalla bellezza di Cleopatra, una donna ormai già matura. Il ruolo di antagonista è svolto da Cesare Ottaviano. Nel frattempo a Roma gli avvenimenti si stanno evolvendo perché il triumvirato è minacciato da Sesto Pompeo, figlio del Pompeo, nemico di Cesare. Inoltre la moglie Fulvia muore per cui Antonio decide di lasciare l’Egitto e di ritornare a Roma. Qui, Ottaviano convince Antonio a sposare sua sorella Ottavia affinché il legami fra i uomini sia rinsaldato. L’avvenimento provoca la gelosia della regina d’Egitto che se la prende addirittura con il messaggero che le ha portato la notizia. La sua collera si smorza solo quando le sue cortigiane le assicurano che Ottavia è brutta, almeno secondo i canoni estetici in vigore ai tempi di Shakespeare. La riconciliazione con Ottaviano non è di lunga durata, perché Antonio abbandona Ottavia e ritorna in Egitto dove si tuffa letteralmente nella voluttà e nella lussuria di cui è artefice Cleopatra. Dal punto di vista politico, i tre triumviri arrivano ad un accordo piuttosto effimero con Pompeo, poiché Ottaviano e Lepido rompono ben presto la tregua con lui, una decisione che Antonio non approva e che per questo è furente. Da questo momento in poi, lo spettatore assiste al disfacimento psichico del protagonista, interrotto, ogni tanto da moti di generosità che ricordano il guerriero di un tempo come quando con la sua generosità confonde di vergogna Enobarbo, che lo aveva abbandonato e che ora si suicida, disprezzando se stesso.
Una volta ritornato in Egitto, Antonio incorona se stesso e Cleopatra sovrani dell'Egitto e della terza parte orientale dell'impero romano, che corrisponde al territorio posseduto da Antonio in quanto triumviro. Egli accusa Ottaviano di non aver spartito con lui le terre sottratte a Pompeo ed è indispettito dal fatto che Lepido, imprigionato da Ottaviano dopo una ribellione, sia stato escluso dal triumvirato. Ottaviano risulta essere molto deluso dal comportamento di Antonio. Dopo la battaglia di Azio, Antonio è inseguito fino ad Alessandria da Cesare, e, qui, dopo un effimero successo subisce una finale sconfitta. Alla falsa notizia della morte di Cleopatra, dapprima Antonio chiede a Erote, uno dei suoi amici più intimi, di ucciderlo, ma Erote sfugge al dolore per la morte di Antonio, uccidendosi a sua volta, invece di trafiggere Antonio, Quest’ultimo, si lascia cadere sulla spada senza tuttavia morire subito. Egli viene portato nel mausoleo dove, nel frattempo, si era rifugiata Cleopatra e spira nelle sue braccia. Per sfuggire alla vergogna di dover figurare nel trionfo di Cesare, Cleopatra decide di suicidarsi con un morso di vipera; con lei si uccidono anche le due sue ancelle.
La tragedia vuole dimostrare come la volontà di un uomo di azione può arrivare a languire e a perdere vigore perché caduto nelle spire della lussuria che egli percepisce indegna, ma anche irresistibile. Il critico letterario M. Praz fa notare che nella tragedia si può rinvenire un gusto di incantevole ma anche di perdizione di gusto quasi romantico. Egli si riferisce, in modo particolare, alla veemenza di alcune immagini crudeli come quelle che Cleopatra dipinge quando si vede già facente parte del trionfo del vincitore per le strade di Roma, in mezzo plebaglia urlante, oppure per l’insistenza del tema del serpente. La rappresentazione della civiltà orientali in tutti i suoi ori e splendori sembra anticipare Théophile Gautier, mentre l’atmosfera di voluttà legata alla morte sarà ripresa dai romantici.
Domande da interrogazione
- Qual è la fonte principale utilizzata da Shakespeare per il dramma "Antonio e Cleopatra"?
- Qual è il ruolo di Cesare Ottaviano nel dramma?
- Come reagisce Cleopatra alla notizia del matrimonio di Antonio con Ottavia?
- Qual è l'esito della battaglia di Azio per Antonio?
- Qual è il tema centrale della tragedia secondo il critico letterario M. Praz?
Shakespeare ha utilizzato la "Vita di Antonio" di Plutarco per trattare il tema della relazione amorosa fra Antonio e Cleopatra.
Cesare Ottaviano svolge il ruolo di antagonista e convince Antonio a sposare sua sorella Ottavia per rinsaldare i legami fra loro.
Cleopatra è gelosa e si arrabbia con il messaggero che le porta la notizia, ma la sua collera si smorza quando le cortigiane le assicurano che Ottavia è brutta.
Dopo la battaglia di Azio, Antonio subisce una finale sconfitta e, alla falsa notizia della morte di Cleopatra, tenta il suicidio.
La tragedia dimostra come la volontà di un uomo d'azione possa languire e perdere vigore a causa della lussuria, percepita come indegna ma irresistibile, con un gusto di incantevole e perdizione quasi romantico.