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In questo appunto è presente la traduzione del testo di lingua inglese dal titolo Beowulf che è un poema epico anonimo. L'opera è scritto in una variante sassone occidentale dell'inglese antico. Non si ha una datazione precisa del poema, anche se numerosi intellettuali sostengono che potrebbe risalire all'VIII secolo. E' un poema composto da 3182 versi ed è il più lungo poema della letteratura inglese.
E' a partire dal XIX secolo che all'opera è stato dato il nome Beowulf. E' uno dei libri inglesi più antichi che siano sopravvissuti. Fu trovato all'interno di un manoscritto che risalirebbe all'anno 1000 e conterrebbe al suo interno delle opere che apparterrebbero a periodi differenti. La trascrizione del poema si deve a due monaci amanuensi che avrebbero copiato ciascuno una metà di questo. Successivamente Beowulf passò tra le mani di Robert Bruce Cotton nel corso del XVII secolo e infine subì un danneggiamento in seguito ad un incendio della Cottonian Library nell'anno 1731.
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Grendel adesso comandava. Il palazzo di Heorot era abbandonato. Il re
Hrothgar soffrì per dodici lunghi anni. I musicisti narrarono la storia di Grendel in
tutto il mondo, cantarono degli orribili omicidi e della lunga guerra tra il demone
ed il re. Cantarono del pericolo che tutti sentivano.
Grendel continuò i suoi attacchi ai danesi. Prese possesso del palazzo di
Heorot, malgrado non potesse entrare nel palazzo del trono.
I consiglieri del re Hrothgar fecero piani per difendere il regno dal demone.
Qualche volta anche pregarono idoli perchè li aiutassero nelle loro difficoltà.
Dimenticarono il vero Dio che creò i cieli e la terra.
Il re di Geatland era chiamato Hygelac. Uno dei suoi signori aveva sentito del
demone, e decise di aiutare Hrothgar. Questo signore era l’uomo più forte della
terra, un vero guerriero. Diede ordini perchè una barca fosse approntata perchè
lui potesse viaggiarci. Trovò quattordici uomini andassero volontariamente con
lui e partirono insieme con la barca.
La barca del signore navigò velocemente tra le onde nel suo viaggio.
Raggiunsero presto la loro destinazione ed erano felici di essere ancora sulla
terraferma. Ringraziarono Dio per la veloce traversata.
Quando la vedetta danese vide uomini in armatura uscire dalla barca, andò
verso di loro e gli ordinò di dire chi fossero:
“Chi siete e perchè siete venuti qui in armatura? E’ mio dovere far la guardia per
l’arrivo di uomini pericolosi sulle nostre coste. Io non ho mai visto prima un
gruppo di uomini armati come voi. Voi non avete chiesto a nessuno il permesso
di sbarcare.”
La vedetta guardò i guerrieri e continuò:
“Non ho mai visto un uomo grande come te. Tu devi essere un uomo
importante. Devi dirmi chi sei prima di andare verso l’interno. Devi dirmi anche
perchè sei venuto qui.”
Il guerriero rispose così alla vedetta:
“Noi veniamo da Geatland, ed il nostro re è Hygelac. Io sono il figlio di
Ecgtheow, che fu un grande soldato ai suoi tempi. Noi siamo venuti qui per
aiutare il tuo re, e non abbiamo nessuno scopo segreto. Perciò per favore dicci
cosa sta succedendo qui. Noi vogliamo sapere tutto di questo grande pericolo
che viene nelle notti, questo assassino di uomini del vostro paese. Io voglio
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offrire a Hrothgar il mio aiuto e consiglio. Io so come sconfiggere questo nemico
e come calmare il re.”
La vedetta guardò il guerriero e rispose:
“Ti credo. Prendete le vostre armature e le vostre armi e vi porterò dal re. I miei
uomini baderanno alla vostra barca fin quando non tornerete a Geatland.”
CAPITOLO DUE
La vedetta guidò i soldati di Geat al palazzo di Heorot. Furono estremamente
sorpresi quando videro l’enorme costruzione. La vedetta li lasciò, dicendo che
doveva tornare indieto al suo dovere sulla costa. I guerrieri di Geat si
avvicinarono al palazzo. Le loro armature brillavano al sole mentre
camminavano. Quando entrarono nell’edificio, si sedettero nel palazzo.
I danesi erano curiosi dei nuovi venuti e fecero loro delle domande:
“Chi siete? e perchè avete portato qui le vostre armi?”
Il guerriero Geat diede questa risposta:
“Noi siamo uomini di Hygelac. Il mio nome è Beowulf. Dirò al tuo re lo scopo
della nostra visità se vorrà vedermi.”
Un capo Wendel chiamato Wulfgar accettò di portare il messaggio di Beowulf al
re. Disse che delle persone dal Geatland erano sbarcate ed erano guidate da un
guerriero chiamato Beowulf, che sembrava un uomo potente.
Hrothgar rispose:
“Io conosco Beowulf. Lo ricordo come un giovane ragazzo. Dicono che ha la
forza di trenta uomini. Dio lo ha mandato qui per difenderci da Grendel. Darò a
lui una grande ricompensa. Ora vai e chiedi agli uomini di Geat di venire qui e
accertati di dire loro che sono benvenuti in Danimarca.”
I guerrieri Geat entrarono nella stanza del trono, e Beowulf parlò al re:
“Sono Beowulf. Ho avuto grandi vittorie contro i miei nemici, ed ora ho sentito la
storia di Grendel e della distruzione che ha portato alla Danimarca. I viaggiatori
ci hanno detto che il palazzo di Heorot è stato abbandonata dalla sua gente
perchè erano spaventati dal demone. Il consigliere di Hygelac mi ha
incoraggiato a venire per aiutarti, perchè sanno quanto sono forte. Sanno che
ho combattuto contro uomini e mostri marini, e che ho sempre vendicato i Geat.
Io voglio combattere Grendel in un combattimento singolo. Ti chiedo di lasciarmi
combattere con lui così. Ho anche sentito che Grendel non usa nessun’arma.
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Anch’io non voglio usare nessun’arma. Noi combatteremo solo con le nostre
mani. Dio deciderà chi vince. So che sarà terribile se Grendel vince. Il demone
mangerà il mio corpo, e non potrò avere una giusta sepoltura. Poi ucciderà i
miei soldati. Se io muoio, vi prego mandate questa mia armatura indietro al re
Hygelac. Questo è tutto quello che chiedo.”
Il re Hrothgar rispose a Beowulf:
“Tu sei venuto qui per aiutarci e per combattere per noi. Io ricordo bene tuo
padre, e come lo aiutai una volta quando il suo popolo lo mandò via a causa di
una contesa. Mi spiace di chiedere a chiunque aiuto per i nostri guai con
Grendel, ma sta distruggendo i miei soldati. Solo Dio può fermarlo! I nostri
uomini parlano del demone quando bevono, e promettono di proteggere il
palazzo di Heorot. Spesso lo hanno aspettato nella notte con le loro spade. Ma
la mattina il loro sangue era dappertutto nel palazzo. Questo è come sono morti,
ed ho perso molti soldati.”
Hrothgar invitò i Geat a pranzare nel palazzo, e sedettero insieme. Mangiarono
bene, ed un musicista suonò per loro.
Un uomo non era contento che i Geat fossero venuti in Danimarca. Questi era
Unferth. Era geloso del coraggio di Beowulf e della sua fama. Parlò in tono di
sfida al guerriero Geat:
“Tu sei lo stesso Beowulf che fece una famosa gara di nuoto con Breca? Quella
era solo vanità, tu volevi vincere anche se la gente ti aveva messo in guardia sul
pericolo. Tu entrasti in
acqua che era fredda e mossa. Tu lottasti per sette notti, ma Breca era più forte
di te. Raggiunse la terra una mattina e dimostrò di essere un nuotatore migliore
di te. Sarà lo stesso con Grendel. Nessuno è durato un’intera notte contro quel
demone.”
Beowulf sorrise ad Unferth e gli rispose:
“Quella gara di nuoto fu fatta perchè avevamo bevuto molto. Questo è quello
che è successo veramente. Breca ed io eravamo buoni amici. Ci conoscevamo
l’un l’altro da tutta la vita, ed eravamo sempre in cerca di qualcuno da sfidare.
Entrambi nuotammo con una spada per proteggerci dai mostri marini. Io ero più
forte di lui, e potevo sempre nuotare più a lungo di lui in mare. Andammo avanti
per 5 giorni in quel terribile freddo, nuotando fianco a fianco, poi il vento ci
divise. I mostri marini mi attaccarono tutto il tempo, ma io ne uccisi nove con la
mia spada. Alla fine arrivai a terra sano e salvo.”
Beowulf fissò duramente Unferth negli occhi, e poi continuò:
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“Non ricordo che tu abbia fatto alcuna impresa come questa, Unferth. Hai ucciso
la tua stessa gente e così andrai all’inferno quando morirai. Comunque, se tu eri
veramente così bravo come dici, avresti fatto qualcosa per Grendel. Ma lui sa
che non ha bisogno di temere te – o qualsiasi altro Danese, se è per quello. Ma
presto imparerà che io sono diverso. Gli mostrerò che cosa un Geat può fare in
battaglia. Il palazzo di Heorot sarà allora ancora sicuro per voi Danesi.”
Re Hrothgar ascoltò le parole di Beowulf con piacere. Contava sul coraggio e
sulla forza dell’eroe.
Il rumore delle voci e delle felici risa riempiva il palazzo. La regina Wealhtheow
entrò. Salutò tutti ed offrì al re qualcosa da bere. Poi girò attorno al palazzo
offrendo a tutti da bere, com’era usanza. Quando arrivò a Beowulf, gli diede il
benvenuto in Danimarca. Gli disse che Dio aveva risposto alle sue preghiere
mandandolo. Beowulf prese il calice dalla regina, e rispose alle sue parole:
“Quando salii sulla mia barca coi miei uomini avevo una chiara intenzione.
Quell’intenzione era di aiutare la tua gente o morire in battaglia con Grendel.
Manterrò fede a quell’intento.”
CAPITOLO 3
C’era una nuova atmosfera di gioia e di speranza nel palazzo di Heorot ora che
Beowulf era li. Il bere ed il ridere continuarono finchè non fu l’ora per Hrothgar e
la sua regina di lasciare il palazzo.
Hrothgar sapeva che Grendel sarebbe venuto quella notte, e augurò all’eroe
buona fortuna:
“Questa è la prima volta che ho lasciato qualcun’altro a difendere il palazzo di
Heorot. Falle buona guardia stanotte, e stai attento ai nemici.”
Dio aveva dato ai Danesi qualcuno che li può proteggere dal demone. Beowulf
lasciò la sua armatura con un soldato e gli disse di controllarla bene. Poi si
preparò per dormire, dicendo orgogliosamente:
“Non userò nessun’arma nella battaglia con Grendel. E’ molto forte, ma con
l’aiuto di Dio ne avrò la meglio.”
Beowulf si sdraiò ed i suoi Geat riposarono anche loro. Nessuno si aspettava
che Beowulf sarebbe mai tornato nel suo paese, ma Dio stava preparando la
vittoria per lui. I Geat volevano vincere con la forza di un solo uomo.
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Improvvisamente Grendel uscì dall’oscurità, aprì la porta di ferro del palazzo ed
entrò nella grande costruzione. Era pieno di odio. Una volta dentro, Grendel si
mosse furtivamente e velocemente oltre le guardie addormentate. Grendel
pensò che voleva uccidere molti uomini quella notte, ma i suoi giorni di omicidio
erano giunti alla fine.
Beowulf stava guardando il demone nell’oscurità. Improvvisamente il demone
afferrò un uomo che stava dormendo. Azzannò il corpo dell’uomo, ed il sangue
prese a scorrere dappertutto. Poi si mosse verso Beowulf.
Beowulf saltò dal suo letto ed incominciò a combattere col demone. Il demone
lottò contro il guerriero, ma Beowulf si aggrappò a lui strettamente. Grendel
cercò di scappare, ma non riusciva a liberarsi dalla presa di Beowulf. Uomo e
demone erano stretti insieme nel combattimento, ed il rumore della loro battaglia
poteva essere sentito in tutto il palazzo. Improvvisamente Grendel diede un
grande urlo – era l’urlo della sconfitta. L’uomo aveva azzannato il demone.
Beowulf non voleva che Grendel lasciasse il palazzo vivo. I suoi uomini erano
svegli adesso, e si mossero velocemente per aiutare il loro guerriero con le loro
spade. Non sapevano che il demone non poteva essere colpito da nessuna
spada. Aveva una magia contro le armi umane.
Adesso Grendel cominciava ad indebolirsi. Beowulf si aggrappò ancora a lui ed
il demone stava agonizzando. Le ferite che Beowulf gli faceva erano terribili.
Strappò le braccia e le spalle del demone. Alla fine il demone corse via dal
palazzo e scomparve nell’oscurità, ma stava morendo e lo sapeva. La mattina
dopo i guerrieri vennero da ogni dove per parlare della battaglia. Videro le
tracce del suo sangue a terra fuori dal palazzo e videro il posto dove il demone
si era buttato nell’acqua ed era annegato. La sua anima era andata all’inferno
ed i guerrieri elogiarono il coraggio di Beowulf. Dissero che non c’era uomo più
coraggioso di lui nel mondo intero.
Uno dei menestrelli del re cominciò a comporre un poema in onore del guerriero
Geat. Il poeta raccontò la storia di Sigemund, l’assassino di draghi, e comparò
Beowulf a quell’eroe.
Il re Hrothgar entrò nel palazzo con la sua regina Wealhtheow. Guardò i resti
delle braccia e delle spalle di Grendel e poi disse le seguenti parole:
“Noi dobbiamo ringraziare Dio per questa vittoria. Un pò di tempo fa sembrava
che in questa casa dovesse sempre scorrere il sangue delle vittime di Grendel.
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Ma Dio portò qui Beowulf, e Beowulf ha ottenuto qualcosa che noi Danesi non
potevamo ottenere.”
Si girò e parlò direttamente all’eroe Geat:
“Adesso penso a te come se tu fossi mio figlio. Ti darò tutte la ricchezze che
vuoi. Spero che Dio ti proteggerà sempre e ti ricompenserà.”
E Beowulf rispose al re:
“Noi abbiamo vissuto questa grande avventura. Avrei voluto che tu potessi
vedere il suo corpo qui nel palazzo. Volevo usare la mia forza per farlo cadere e