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Inglese: Traduzioni di un tratto di "Prufrock and Other Observation" di T.S. Eliot
Tedesco: Traduzioni di "Grodek" di Georg Trakl
Storia: La traduzione prosastica sotto il Fascismo
LA TRADUZIONE:
CENERENTOLA
DEL LINGUAGGIO
percorso pluridisciplinare
a cura di
Paolo Bertoletti
3
Indice 4
I. Introduzione…………………………………………………………………………………………
………………………………….pag. 7
II. Teoria della
traduzione……………………………………………………………………………………………
……………….pag. 8
1. La traduzione
poetica………………………………………………………………………………………………
……………..pag. 16
Ingeborg Bachmann e Hilde Domin, traduttrici di Giuseppe
Ungaretti……………………………………pag. 16
Georg Trakl
“Grodek”……………………………………………………………………………………………
…...............pag. 18
T.S. Eliot “Prufrock and Other
Observation”…………………………………………………………………………..pag. 20
2. La traduzione prosastica sotto il
fascismo………………………………………………………………………………pag. 23
Le traduzioni dall’inglese di Agatha
Christie……………………………………………………………………………pag. 28
Le traduzioni dal tedesco di Vicki
Baum………………………………………………………………………………....pag. 30
III. Conclusioni…………………………………………………………………………………………
…………………..……………..pag. 32
Bibliografia e
sitografia………………………………………………………………………………………………………
……………….pag. 34 5
6
Introduzione
E’ straordinario scoprire la quantità di idiomi differenti che esistono al mondo (una
ricerca appassionante ed infinita che potrebbe far invidia persino ad un entomologo).
Pressoché ad ognuno di essi corrispondono una comunità umana, una storia, una
produzione culturale differenti, la necessaria comunicazione fra le quali deve passare
inevitabilmente da lì, dal linguaggio e la relazione fra i popoli assume, ed ha sempre
assunto, inevitabilmente, la forma di un particolare processo di passaggio detto
traduzione.
La scuola che ho frequentato si propone un duplice obbiettivo: fornire una
preparazione tecnico-commerciale per un eventuale futuro in impresa e una buona
preparazione in alcune lingue straniere. Durante il nostro specifico corso di studi ci
siamo dedicati all’apprendimento della lingua inglese, tedesca e spagnola. E’
facilmente intuibile quanto sia importante la traduzione per uno studente di lingue
straniere, che deve apprendere oltre all’idioma vero e proprio, anche alcune
conoscenze in campo letterario e culturale relative al paese d’origine della lingua.
Il principale obbiettivo di questa trattazione è porre l’accento sul fatto che, molte
volte, erroneamente, diamo per scontato che ciò che stiamo leggendo, prosa o poesia
che sia, abbia subito una traduzione estremamente corretta. In questo modo pensiamo
di leggere ciò che è stato scritto originariamente per mano dell’autore, trascurando il
fatto che quel testo ha subito un processo di traduzione e, in quanto tale, più fedele
all’originale che sia, è una riscrittura operata dal traduttore. Egli cercando di
interpretare il volere dello scrittore, lo ha trasmesso alla lingua ed alla letteratura
d’arrivo, seguendo però le proprie sensazioni ed ideologie, che appunto perché
proprie, possono cambiare da individuo ad individuo e non possiamo dare per scontata
la fedeltà della sua interpretazione. Così facendo, consideriamo, scorrettamente, come
avrò modo di argomentare in seguito, la traduzione come un processo meccanico che
in nessun modo possa alterare l’intento originale dell’autore.
7
Il più delle volte ci dimentichiamo persino del fatto che le parole che stiamo leggendo
non sono proprie dello scrittore, ma di una persona che ha letteralmente riscritto
l’opera, dandone talvolta, anche inconsapevolmente, un’interpretazione troppo
soggettiva.
Il problema è che, come la storia ci ha insegnato, ponendo tanta fiducia nel traduttore,
il rischio è di conferirgli un potere pressoché illimitato, permettendogli di utilizzarlo a
scopi propagandistici ed ingannatori. Ciò accadeva soprattutto in realtà totalitarie
com’erano ad esempio il fascismo ed il nazismo.
Il principale intento di questo percorso interdisciplinare sarà dunque rispondere alle
seguenti questioni riguardanti il problema della traduzione: Che cos’è? Come avviene
questo processo? E’ un meccanismo automatico oppure necessita di una sensibilità
che solo il traduttore, in quanto uomo, può fornire? Che differenze ci sono tra la
traduzione poetica e quella prosastica? Si può tradurre tutto? Paolo Bertoletti
Teoria della traduzione
Durante i secoli, nel mondo letterario, la traduzione ha sempre recitato la parte di una
Cenerentola trascurata e maltrattata, a cui venivano assegnati i compiti ed i doveri più
ingrati, senza però che le venissero riconosciuti i suoi enormi meriti. Fortunatamente,
però, è sempre esistita una minoranza di critici letterari che ne riconosce l’importante
funzione nel favorire lo scambio di idee, culture e tradizioni tra sistemi linguistici e
culturali che non avrebbero altro modo di comunicare fra di loro. Essa diventa così un
fondamentale mezzo di formazione ideologica e culturale di intere generazioni, basti
pensare alle conseguenze causate dalla traduzione di “Capitale” di Karl Marx nel resto
del mondo. È altrettanto vero però che, ancora oggi, nel mondo accademico la
disciplina del “tradurre” è molto confinata rispetto ad altre dottrine considerate più
importanti e prestigiose. La traduzione viene tenuta in disparte dalle sue presuntuose
sorellastre, nella speranza che qualcuno, prima o poi, si renda conto del fatto che gran
parte del sapere umano e del patrimonio culturale che possediamo ci è stato
tramandato grazie ai suoi servigi. Fortunatamente negli ultimi decenni la situazione
sta sensibilmente migliorando, grazie al lavoro di alcuni pionieri come Roman Jakobson
e George Steiner, che hanno riconosciuto che la maggior parte di ciò che sappiamo è
tradotto
arrivato sino a noi in quanto e che, senza la traduzione, la nostra razza non
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avrebbe mai raggiunto gli obiettivi che è riuscita a raggiungere e non avrebbe mai
1
ideato tutto ciò che ora è a nostra disposizione .
Purtroppo tale problema persiste anche per i traduttori, ai quali non vengono
riconosciuti i dovuti meriti, nonostante il loro genio ed il loro lavoro sia da ammirare
quasi quanto quello dell’autore originale. Anzi, molte volte, a meno che non siano già
scrittori affermati, non sono nemmeno degni di nota, in quanto spesso e volentieri nei
circoli letterari vengono ingiustamente considerati come semplici riproduttori di opere
originali.
Il grande ruolo svolto da traduzioni e traduttori e la loro relativa enorme importanza,
derivano dal fatto che un testo, una volta tradotto, viene trattato come un’opera a sé
stante che possiede un’autonomia tutta sua. Tale pregio nasce dal fatto di essere un
nuovo testo, in una nuova lingua, con un nuovo significato in quanto inserito in un
nuovo contesto culturale ed ideologico indipendente e talvolta totalmente diverso
dall’originale. Per tali motivi le traduzioni agiscono come testi in un certo senso
“indipendenti” nel polisistema letterario di arrivo, funzionando come una sorta di
letteratura. Queste opere possono quindi assumere un ruolo fondamentale se usate
per innovare il campo letterario della lingua d’arrivo, contribuendo alla sua creazione e
modellizzazione.
Per nostra fortuna, come già accennato in precedenza, negli ultimi anni i centri di
ricerca ed i corsi di traduzione sono aumentati di molto e di conseguenza anche gli
scritti di teoria della traduzione sono notevolmente cresciuti. Le ragioni di tale crescita
d’interesse sono svariate, ma sono da attribuire per lo più a fenomeni come la
globalizzazione, che ha messo sempre più in contatto individui di lingue e culture
diverse e l’espansione dell’informatica, che ha permesso l’esponenziale diffusione di
mezzi di traduzione computerizzati sempre più innovativi.
Cosa vuol dire “tradurre”?
tradurre translatio,
La parola deriva dal termine latino che significa “cambiamento”,
ma anche “trasporto”, come ad esempio può essere un passaggio bancario di denaro o
uno spostamento di persone da un luogo ad un altro. Nel Medioevo si parlava di
translatio imperii, che stava a significare appunto il trasporto, ad esempio dell’autorità
imperiale da Roma al mondo germanico. Il successivo passaggio di significato da
“trasportare da un luogo ad un altro” a “tradurre da una lingua ad un'altra” pare sia
dovuto ad una errata interpretazione di Leonardo Bruni, filosofo e scrittore del
1 Tradurre è tradire. La traduzione come sovversione culturale sotto il Fascismo
V. Ferme, , Longo Editore,
Ravenna, 2002. 9
Quattrocento, dell’opera di Aulo Gello, altro scrittore romano del II secolo d.C., “Noctes
scrive:”Vocabulum graecum vetus traductum in linguaum romanam”
Atticae” in cui ,
che sta a significare che la parola greca era stata trasportata nella lingua latina. Inizia
dunque a diffondersi nel Quattrocento il termine “tradurre” con il significato che ha
2
oggi ed arriva così a noi nel senso di versione da una lingua ad un’altra .
Ancora oggi, tuttavia, non è impresa facile definire precisamente cosa significhino i
tradurre traduzione. dire la
termini e La prima definizione che verrebbe spontanea è:
stessa cosa in un'altra lingua; ma non è così semplice. Il Dizionario Enciclopedico della
tradurre:
Lingua Italiana edito da Rizzoli definisce così l’atto del “trasporre un testo da
traduzione
una lingua ad un’altra” e la come: “l’azione o l’attività del tradurre da una
lingua ad un’altra un testo scritto o anche orale”. Anche lo Zingarelli definisce la
traduzione tradurre
come attività del tradurre e il come “voltare, trasportare da una
lingua in un’altra” e subito dopo precisa “dare l’equivalente di un testo in altra lingua”.
Più scientifico appare però il Dizionario della Lingua Italiana edito da Treccani che
tradurre
definisce il come “trasferire o volgere da un insieme di simboli ad un altro”.
Queste però sono definizioni teoriche che non tengono conto di un problema
fondamentale che sorge nella pratica della disciplina: il problema del significato del
“dare l’equivalente”.
Questi vocabolari, infatti, parlano del passaggio di simboli da una lingua ad un’altra,
illudendo così che sia sufficiente sostituire il simbolo di un’ipotetica lingua X nel
corrispondente simbolo di un’ipotetica lingua Y, senza però tener conto del significato
che tali simboli possono avere. Ogni teoria della traduzione dovrebbe partire quindi dal
presupposto che un simbolo in lingua X deve avere un equivalente nel significato nella
lingua Y, il fatto è che i vocaboli che gli corrispondono possono essere più di uno, in
quanto ogni lingua è legata a culture e tradizioni diverse e per questo ogni termine ha
sfumature di significato differenti che rendono la traduzione un’operazione alquanto
complessa. coffee
Se ad esempio prendiamo in considerazione la parola che tradotta in italiano
caffè,
significa abbiamo due termini che sono equivalenti dal punto di vista linguistico,
ma non dal punto di vista del significato. Il loro senso, infatti, cambia se pronunciato
da un americano piuttosto che da un italiano. Prendendo come esempio le seguenti
proposizioni, l’una che potrebbe apparire in un testo italiano e l’altra in un testo
americano, abbiamo:
Ordinai un caffè, lo buttai giù in un secondo ed uscii dal bar.
2 Dire quasi la stessa cosa. Esperienze di traduzione
Umberto Eco, , Bompiani Editore, Milano, 2003.
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He spent half an hour with the cup in his hands, sipping his coffee and thinking of
Mary. caffè