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Stesicoro di Imera

Stesicoro, è tra i primi poeti della Magna Grecia, nacque ad Imera in Sicilia e poco sappiamo della sua vita. Una leggenda che circolava sul suo conto dice che egli era solito raccontare ai suoi concittadini la favola del cavallo e del cervo che narra di un cavallo che pur di scacciare un cervo si fa montare da un uomo ma da quel momento resta imprigionato dalle sue briglie. Ciò, per ammonire i suoi concittadini dal guardarsi del lasciarsi governare da un tiranno.

In seguito pare fosse stato esiliato e morì a Catania.
L’estensione dei canti di Stesicoro, svolti con troppa ampiezza per un esecuzione in coro, il contenuto in parte di repertorio epico e particolari tratti stilistici, lo rendono molto originale. Introdusse nella lirica l’elemento epico-narrativo, i suoi miti infatti, sono un’elaborazione dei miti della tradizione greca, con predilezione per quelli che hanno come protagonisti gli eroi, più che gli dei. Della sua produzione che doveva essere ingente ci resta molto poco e anche se non è possibile capire come Stesicoro abbia svolto liricamente l’epica, possiamo riconoscere la grandezza della sua arte.

Il Ciclo Troiano

Nel Ciclo Troiano troviamo la Iliupersis con il mito della venuta di Enea in Italia, i Nostoi (i ritorni degli achei da troia) e l’Orestea che narra del ritorno di Agamennone e di come il figlio Oreste vendicò il padre. Il mito di Stesicoro non rispetta gli schemi antichi e conta alcune innovazioni che ai suoi contemporanei risultarono gradite. In particolare in un poemetto aveva cantato l’infedeltà di Elena, ma poi in seguito ritrattò quanto detto, dicendo che in realtà era stato rapito un simulacro della vera Elena e pare che avesse fatto ciò per salvaguardare il buon nome della donna, armonizzandosi con la tradizione dorica che la divinizzava.

La Saga di Eracle

Con la Gerionide, Stesicoro affronta la saga di Eracle. Qui viene narrata la dodicesima fatica di Eracle, la cattura dei buoi rossi di Gerione. Nel mito sono presenti i caratteri della poesia epica e una certa predilezione per i particolari macabri e le scene a impatto visivo. Anche il Cerbero e il Cicno fanno parte sempre delle fatiche di Eracle.

Altri componimenti sono i Poemetti Erotici, in cui narra tre storie d’amore: il Dafni, la Calica e la Radina. Gli abitanti di Imera furono sempre riconoscenti a Stesicoro gli dedicarono una statua e quelli di Catania addirittura una tomba ottagonale.

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