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Il romanzo antico

Usare il termine romanzo per un opera narrativa antica è un anacronismo in quanto il termine nacque nel Medioevo per designare un racconto dilettevole di una certa ampiezza scritto in lingua romanza.
Nella letteratura greca si possono trovare dei testi narrativi con caratteristiche simili a quelle del nostro romanzo. Questi "romanzi" erano delle opere "aperte" in quanto erano rivolte ad un pubblico più vasto e meno colto rispetto a quello della letteratura pre-ellenistica.

Rispecchiavano la realtà nelle sue sfaccettature e non avevano una precisa visione del mondo come nella tragedia e nell'epica, i personaggi erano uomini comuni ben diversi dagli eroi epici ed il linguaggio poteva essere elevato ma anche appartenere alla quotidianità a seconda degli ambienti rappresentati.

Il romanzo greco
La forma più comune era quella del romanzo erotico, erotico nel senso che l'amore era fortemente idealizzato. C'erano sempre due amanti di straordinaria bellezza e di nobili sentimenti che dopo essersi promessi amore e fedeltà vengono separati dal caso avverso e devono affrontare una serie di peripezie per poi ricongiungersi in un lieto fine. Non c'è introspezione psicologica dei personaggi che quindi appaiono freddi e stereotipati.

Fabula Milesia
Le fabulae Milesiae appartenevano ad un genere originariamente appartenente alla tradizione orale, poi raccolte e messe per iscritto da Aristide di Mileto. Sono delle novelle licenziose incentrate sul tema del sesso e della beffa, scritte con un linguaggio crudamente realistico con particolari scabrosi.
Nel mondo latino il "romanzo" è rappresentato principalmente da due testi: il Satyricon di Petronio e le Metamorfosi di Apuleio. Entrambi riflettono le tensioni di sue epoche di crisi: in Petronio la crisi dell'età neroniana e in Apuleio le tensioni legate ai barbari che si avvicinano a Roma.

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