Antonella912
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Plutarco, vita, intento e qualità.

Vita. Plutarco nacque poco prima del 50 d.C. a Cheronea in Beozia. Durante la sua vita compì diversi viaggi (arrivò a soggiornare anche a Roma per un periodo). Ebbe dall'imperatore romano Traiano la dignità consolare e dall'imperatore Adriano quella di suo legatus in Grecia. Tornato in patria, ricoprì numerosi ruoli politici di particolare rilievo: divenne infatti arconte, sovrintendente dell'edilizia pubblica, Telearco e perfino sacerdote delfico.


La morte lo colse dopo il 119 d.C.

Intento. Plutarco cercò nelle sue opere di tesaurizzare quanto più possibile della ricchezza di una cultura (della sua cultura) e di preservarla contro l'azione distruttrice del tempo. Egli infatti vedeva il declino del mondo che lo circondava, il tramonto che a breve lo avrebbe colpito: ne erano chiari segnali la latitanza degli antichi dei (delle loro tradizioni e dei loro rituali), soppiantati e minacciati dal dilagare di nuovi culti, come ad esempio l'ebraismo. Plutarco non parla di Cristo o di religione cristiana, ma lo fa apposta, per una sorta di meccanismo di rimozione nei suoi confronti: egli infatti è consapevole del fatto che il cristianesimo è una radicale e temibile alternativa alla sua visione del mondo, ma avverte anche i segni dell'inevitabile tramonto di una tradizione millenaria (quella grecia, appunto) e cerca, per quanto gli è possibile, di salvare quanto ritiene meritevole di essere tramandato.

Arte. I protagonisti delle vite delle 'vite parallele' assumono spesso i tratti degli antichi eroi, anche se non del tutto: i loro comportamenti, le loro parole e le loro gesta appaiono al lettore quasi 'titaniche', mentre è solo in punto di morte che sembrano riacquistare il tratto di umanità che dovrebbe contraddistinguerli. Ma mentre è solo nei dialoghi, che Plutarco può dare miglior prova delle sue enormi qualità si scrittore, sono in realtà i moralia a mostrarcelo per il gran erudito che era: spaziando in tutti i capi del sapere, Plutarco dimostra di essere edotto praticamente di tutto ciò che era conosciuto al suo tempo.

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