L'individualismo eroico
L’organizzazione politica della società eroica ha, evidentemente, il suo perno nel mondo dei nobili. Ciascuno di loro è il capo di una casata (òikos): una unità economica e sociale che comprende non solo la famiglia vera e propria ma anche coloro che lavorano per il signore ed i suoi “amici”. La sua autorità è legittirnata solo dalla capacità di difendere — contemporaneamente — la sua comunità e il suo onore, cioè lo status sociale che gli è proprio. Questo mondo è caratterizzato da un’altissima conflittualità interna per l’egemonia nell’oligarchia dominante. Tale conflitto è costitutivo della società “eroica” ed è collegato alla logica dell’individualismo eroico, che è l’elemento fondamentale di questa società. Essa impone al singolo nobile di difendere fino in fondo le proprie prerogative mettendo inevitabilmente in discussione quelle degli altri suoi pari. Tale logica entra progressivamente in conflitto con una nuova logica collaborativa, che è rappresentata nell’Iliade dalle esigenze collettive dell’esercito greco sotto le mura di Troia (che esigono compattezza e unità di intenti) e, nella società arcaica post-micenea, dalle esigenze della nascente pòlis, che viene a costituirsi proprio attraverso il sinecismo, cioè l’aggregazione di diversi gruppi e tribù in un’unica comunità territoriale.