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Indice

  1. Archiloco: il poeta soldato
  2. Vita di Archiloco
  3. Generi e temi

Archiloco: il poeta soldato

La produzione di Archiloco è molto vasta e complessa e qualsiasi definizione risulterebbe restrittiva. Seppur presentando caratteri di spiccata innovazione e originalità, differentemente dalla tradizione epica, i temi e i toni presenti sono talvolta lontani dalla “iambikè idéa” (maniera giambica), dunque possiamo meglio riassumere la sua immagine nell’apparente nome antitetico “Poeta Soldato”.

Vita di Archiloco

La biografia di Archiloco è molto romanzata e ciò è in gran parte dovuto ad una testimonianza epigrafica, quella di Mnesiepes, trovata presso l’isola di Paro, patria del poeta, risalente al terzo secolo A.C.
Essa riporta alcuni frammenti di Archiloco e alcuni aneddoti sulla sua vita, oltre ad attestare la fondazione da parte del devoto Mnesiepes di un “Archilòkeion”, santuario dedicato ad Archiloco, celebrato come una Divinità.
Egli visse dunque nella prima metà del VII secolo A.C. ; nacque da un aristocratico sposatosi forse con una schiava di nome Enipò (nome parlante- da “enìpto”, biasimare), e viaggiò molto grazie al suo mestiere di soldato mercenario, infatti si recherà anche a Taso, una colonia di Paro precedentemente conquistata dal padre. Muore combattendo durante una spedizione contro l’isola di Nasso.

Generi e temi

L’opera di Archiloco giunta sino a noi si presenta sotto forma di 300 frammenti che spaziano da giambi, elegie e meliche monodiche. Il tema principale è lo “Psògos” (Biasimo) ed è rivolto o ad un singolo (come il suocero o un traditore) o a un tipo umano in particolare (come gli adulatori di se stessi). Si rinviene infatti un frammento di dubbia attestazione (non si sa se sia di Ipponatte o Archiloco), l”Epodo di Strasburgo” in cui il poeta inverte la struttura tipica di un “propemptikòn”, cioè canto di buon auspicio per un viaggio, augurando al destinatario di finire naufrago.

Non amo un generale alto, che sta a gambe larghe, fiero dei suoi riccioli e ben rasato. Uno basso ne voglio, con le gambe storte, ma ben saldo sui piedi, e pieno di coraggio.
Non amo un generale alto, che sta a gambe larghe, fiero dei suoi riccioli e ben rasato. Uno basso ne voglio, con le gambe storte, ma ben saldo sui piedi, e pieno di coraggio.
Non amo un generale alto, che sta a gambe larghe, fiero dei suoi riccioli e ben rasato. Uno basso ne voglio, con le gambe storte, ma ben saldo sui piedi, e pieno di coraggio.
Padre Licambe, che idea è mai questa? Chi ti ha fatto perdere il senno? Sei stato sempre una persona di buon senso, ma ora in città tutti ridono di te.Padre Licambe, che idea è mai questa? Chi ti ha fatto perdere il senno? Sei stato sempre una persona di buon senso, ma ora in città tutti ridono di te.Padre Licambe, che idea è mai questa? Chi ti ha fatto perdere il senno? Sei stato sempre una persona di buon senso, ma ora in città tutti ridono di te.
Padre Licambe, che idea è mai questa? Chi ti ha fatto perdere il senno? Sei stato sempre una persona di buon senso, ma ora in città tutti ridono di te.
Padre Licambe, che idea è mai questa? Chi ti ha fatto perdere il senno? Sei stato sempre una persona di buon senso, ma ora in città tutti ridono di te.

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