Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Negli anni Cinquanta in Francia emergono il teatro dell'assurdo e l'antiromanzo, scuole letterarie sperimentali che rivoluzionano il panorama culturale.
  • Il teatro dell'assurdo, rappresentato da Ionesco, Beckett e Genet, sfida l'analisi psicologica e l'influenza esistenzialista nelle opere drammatiche.
  • L'antiromanzo, o Nouveau Roman, si oppone al romanzo psicologico tradizionale, promuovendo una rappresentazione oggettiva e lasciando il lettore libero di interpretare emozioni e sentimenti.
  • Negli anni Settanta e Ottanta, la letteratura esplora la postmodernità, caratterizzata da estetica del frammento, citazioni e parodie, segnalando una distanza dalla scrittura tradizionale.
  • Critici come Starobinski e la scuola strutturalista, influenzati da Barthes e Genette, avanzano nuove metodologie d'analisi, sfidando la critica accademica tradizionale.

Introduzione

Negli anni Cinquanta si affermano in Francia due scuole letterarie di tipo sperimentale: il teatro dell’assurdo e l’antiromanzo.

Il teatro dell’assurdo trova la sua massima espressione nelle opere del drammaturgo di origine rumena Eugène Ionesco, in quelle di Samuel Beckett, un autore irlandese che scrive anche in francese e di Jean Genet. Opere come Aspettando Godot (1953) di Beckett, I negri (1959) e I paraventi (1961) di Genet esemplificano le tendenze di questo teatro, che rifiutava l’analisi psicologica e il contenuto ideologico delle opere influenzate dall’Esistenzialismo.

Contemporaneamente si afferma anche l’antiromanzo, noto anche come Nouveau Roman (termine coniato da Sartre per definire un’opera di Nathalie Sarraute), che guadagna consensi, soprattutto attraverso i romanzi e le teorie della Sarraute, di Claude Simon, Alain Robbe-Grillet e Michel Butor. Come già i drammaturghi, questi nuovi autori si oppongono al romanzo psicologico tradizionale ed erano favorevoli a una rappresentazione del tutto oggettiva del mondo esterno. Sentimenti ed emozioni non sono descritti direttamente; il lettore ha il compito di coglierli istituendo legami e rapporti tra i personaggi e ciò che essi vedono e toccano. Inaugura questa nuova tendenza Ritratto d’ignoto (1947) di Nathalie Sarraute, seguito nel 1957 da La gelosia di Robbe-Grillet e La modificazione di Butor. Utilizza frequentemente la tecnica del flusso di coscienza Claude Simon, autore di corposi romanzi storici, tra cui il più riuscito fu La strada delle Fiandre (1960). Dunque, ci si trova dinanzi a un’opera d’arte che non rispecchia l’idea classica di romanzo, ma ha una propria logica interna.

Negli anni Settanta e Ottanta (il 1980 è stato l’anno della scomparsa di due grandi nomi della letteratura e della critica letteraria francese: Jean-Paul Sartre e Roland Barthes; il concetto stesso di “modernità” inizia a essere messo in discussione: derivata da analoghe riflessioni sull’arte e sulla società negli Stati Uniti fa la sua comparsa, nella cultura europea, la nozione di “postmodernità”. Sul piano letterario questa crisi sembra manifestarsi con il diffondersi dell’adozione di un’estetica del frammento: con risultati artistici assai differenti tra loro, molti scrittori rivelano una predilezione per la variazione eclettica e per l’incompiutezza espressiva, facendo spesso ricorso a procedimenti retorici come la citazione o la parodia, sintomatici esempi di una presa di distanza dalla scrittura e dalla parola, dal discorso elaborato e concluso che vorrebbe dare una visione del mondo falsamente coerente.

In campo critico fecondi contributi continuano a derivare dall’incontro di metodologie d’analisi differenti, come la psicoanalisi, la linguistica o la semiologia; secondo le indicazioni della Nouvelle critique, il testo letterario viene interpretato nella sua inscindibile integrità di contenuto e forma, di significato e significante. La peculiarità di un oggetto letterario viene anzi individuata nella realizzazione “retorica” e stilistica (= il suono, la metrica, il linguaggio) dei contenuti più vari.

Critici come Georges Poulet, Jean-Pierre Richard e soprattutto Jean Starobinski sviluppano un’analisi delle forme dell’immaginario letterario, mentre la scuola strutturalista, sulla scorta di contributi di studiosi fondamentali come Roland Barthes e Gérard Genette, impone le sue metodologie d’indagine scendendo in aperto conflitto con la tradizionale critica accademica.

Interessanti sono le indagini sullo specifico letterario che caratterizza la scrittura femminile: autrici di grande prestigio critico e letterario come Julia Kristeva o come Marguerite Duras ne tentano una teorizzazione. La poesia sembra ritrovare un’ispirazione “umanista”, andando a riscoprire l’essenza dell’uomo a partire dal linguaggio. Tuttavia le difficoltà comunicative dell’espressione poetica nel mondo contemporaneo, apparentemente insormontabili, fanno sì che i poeti debbano essere considerati dei creatori isolati. Considerata ormai più come una pratica letteraria che come genere autonomo, la poesia, intesa come arte del linguaggio,
investe e assorbe in sé domini espressivi come quelli del teatro, della narrativa, della critica stessa.

Nell’ambito della narrativa, autori come Georges Perec e Jacques Roubaud, sulla traccia mostrata già alcuni decenni prima dalla poliedrica attività letteraria di Raymond Queneau, rinnovano il genere sottomettendolo al fecondo arbitrio delle costrizioni testuali
(limitazioni di genere sintattico, lessicale, grafico o addirittura matematico) e ricavando dall’aspetto ludico della letteratura originalissime forme di espressione.

Un ritorno alla materia autobiografica nel romanzo si può rilevare nella narrativa di Michel Leiris, ma nutrita è la schiera di narratori che privilegiano un ritorno alle forme tradizionali del racconto, da Michel Tournier a Jean-Marie Gustave Le Clézio (che pur è partito da premesse vicine al Nouveau Roman), da Philippe Sollers a Patrick Modiano.
Un grande successo internazionale hanno avuto, a partire dalla fine degli anni Ottanta, i romanzi di Daniel Pennac.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le due scuole letterarie sperimentali che si sono affermate in Francia negli anni Cinquanta?
  2. Il teatro dell'assurdo e l'antiromanzo.

  3. Chi sono alcuni autori che rappresentano il teatro dell'assurdo?
  4. Eugène Ionesco, Samuel Beckett e Jean Genet.

  5. Quali sono alcune opere che esemplificano il teatro dell'assurdo?
  6. "Aspettando Godot" di Beckett, "I negri" e "I paraventi" di Genet.

  7. Cosa caratterizza l'antiromanzo o Nouveau Roman?
  8. L'antiromanzo si oppone al romanzo psicologico tradizionale e favorisce una rappresentazione oggettiva del mondo esterno.

  9. Quali sono alcuni autori che rappresentano l'antiromanzo?
  10. Nathalie Sarraute, Claude Simon, Alain Robbe-Grillet e Michel Butor.

Domande e risposte