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Concetti Chiave

  • Julia Kristeva è una linguista e psicoanalista francese di origine bulgara, nota per il suo lavoro sulla semiotica e l'intertestualità.
  • Ha collaborato con figure di spicco come Michel Foucault, Roland Barthes e Jacques Derrida, ed è stata parte della rivista Tel Quel negli anni '60 e '70.
  • Kristeva ha integrato semiotica e psicoanalisi, insegnando queste discipline in istituzioni come l'Università di Parigi e ricevendo il premio Holberg nel 2004.
  • La sua ricerca include l'analisi di autori come Sade e Beckett, e ha scritto opere significative su amore, depressione, esilio e fede.
  • Ha esplorato il "genio femminile" attraverso opere su Hannah Arendt, Melanie Klein e Colette, dopo anni di impegno politico e intellettuale.

Julia Kristeva è una linguista, psicoanalista, filosofa e scrittrice francese di origine bulgara.

Indice

  1. Contributi accademici e collaborazioni
  2. Insegnamento e riconoscimenti
  3. Opere e temi principali
  4. Interessi e opere successive

Contributi accademici e collaborazioni

Vive e lavora in Francia dal 1964 e pubblica principalmente in francese. Ha partecipato alla redazione della rivista Tel Quel, e soprattutto negli anni Sessanta e Settanta, è stato attivo nella vita culturale francese dell'epoca, teorizzando e sviluppando, tra l'altro, il concetto di intertestualità.

Ha lavorato con Michel Foucault, Roland Barthes, Jacques Derrida e Philippe Sollers. Ha sposato quest'ultimo.

Insegnamento e riconoscimenti

Nel 1979, dopo aver seguito i seminari di Jacques Lacan, diventa psicoanalista. Ha costruito un rapporto tra semiotica e psicoanalisi. Insegna semiotica all'Università Statale di New York e all'Università di Parigi VII - Denis Diderot. Dirige il "Centre Roland Barthes" e nel 2004 ha ricevuto il premio Holberg.

Opere e temi principali

Il suo lavoro è iniziato intorno alla semiotica sul dialogo, la plausibilità, le ideologie, la moda e la letteratura. Soprattutto da autori come Sade, Roussel, Bataille, Beckett (con padre, amore, esilio) e un grado maggiore di Mallarmé, a cui ha dedicato un'importante monografia (La rivoluzione del linguaggio poetico del 1974). Un altro libro di critica letteraria già aperto alla psicoanalisi Pouvoirs de l'horror (1980), Céline.

Interessi e opere successive

Seguono anni di interesse per i fenomeni dell'amore e della depressione, l'idea dell'esilio e il problema della fede. Un romanzo semi-autobiografico (Samurai, 1990) ricostruisce i suoi anni di impegno politico maoista e gli incontri con lei, una giovane e bella ragazza venuta a Parigi dall'Europa dell'Est, con gli intellettuali dell'epoca. Una successiva ricerca del "genio femminile", i tre libri su Hannah Arendt, Melanie Klein e Colette.


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