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Sintesi

Baudelaire



Nato a Parigi nel 1821 in una famiglia di condizione borghese, vive una vita dissipata dalla bohème letteraria del quartiere latino. Compie un viaggio in un’isola dell’oceano indiano che sveglia in lui l’amore per l’esotico; si fidanza con una ragazza mulatta, che incarna l’esotico e la femminilità tenebrosa e fatale.
Quando torna a Parigi sperpera l’eredità del padre conducendo la vita del dandy. (individuo che, per contrapporsi al conformismo della società borghese ostentava comportamenti fuori dalla norma per provocare scandalo → maledettismo: consiste nell’ostentare il disprezzo per le convenzioni sociali comuni nel condurre una vita irregolare e immorale)
Tra il 1846-47 scopre Edgar Allan Poe in cui riconosce uno spirito fraterno, in quanto “scrittore maledetto” irregolare ed incompreso.
1857: pubblicazione Fiori del Male; 1867 morte per sifilide.

I Fiori del male



Pubblicazioni



- Prima pubblicazione 1857: suscita molto scandalo nella critica e il tribunale ne ordina il sequestro, imponendo la soppressione dei sei testi ritenuti osceni.
- Seconda pubblicazione 1861: 35 nuovi testi per sostituire quelli soppressi.
Carattere provocatorio nel titolo (ossimorico): i fiori sono sempre stati ritenuti simbolo di bellezza e gentilezza, qui li associa all’idea del male, del vizio e della corruzione ad indicare l’impossibilità di attingere a quell’innocenza, nella condizione degradata e disperata a cui la moderna civiltà ha condannato l’uomo.
Opera unitaria con un disegno organico:
- I parte, spleen e ideale: il poeta per sfuggire allo spleen (stato di depressione, noia e disgusto per il mondo in cui vive) si protende verso l’ideale, la bellezza e la purezza, ma egli ripiomba in basso.
- II parte, quadri parigini: si immerge nello spettacolo squallido della città industriale.
- Parti successive: ricerca di una via di evasione verso l’esotico, i paradisi artificiali (alcol e oppio), ma sono tentativi vani.
- Esaurite tutte le possibilità egli si rivolge al “grande viaggio” verso una dimensione sconosciuta, la morte, come possibilità di esplorare l’ignoto.
- Neanche l’amore offre una possibilità di riscatto: donna vista come essere corporeo e come donna demonio, minacciosa, fatale
Il poeta porta alle estreme conseguenze il conflitto tra l’artista e la società.
La raccolta si apre con una poesia proemiale: Al lettore. Qui lui si presenta come gravato da tutti i vizi più ignobili usando immagini violente e ripugnanti e mira a provocare il lettore sostenendo che riconosce tutti questi vizi anche nel lettore benpensante che se ne ritiene immune. Il poeta smaschera, così, il volto del mondo borghese moderno, denunciandone il marciume occulto e, al tempo stesso, arriva ad abbracciare il lettore, sarcasticamente, definendolo “fratello”.

Perdita d’aureola



Poemetto in prosa nella forma di un dialogo tra il poeta ed un amico che si stupisce di vedere il poeta in un quartiere così malfamato; il poeta spiega che ormai può frequentare quei luoghi comuni perchè ha perso l’aureola, ovvero la sacralità che i poeti avevano in passato.
La società borghese non assicura più questa dignità al poeta perchè sono altri i valori dominanti e poiché il poeta è, ormai, diventato un uomo comune.
Il poeta finge di accettare la sua situazione ma, in realtà, non è così, infatti, la sua reazione a tutto ciò è il vizio per accentuare la sua diversità e per negare polemicamente i valori perbenistici della società borghese.

Corrispondenze



Manifesto della poesia simbolista → Baudelaire anticipatore del Simbolismo
Le forme materiali della natura sono simboli di una realtà più profonda e autentica, che si colloca al di là delle cose. Una rete di legami misteriosi unisce tutte le realtà in un’unità, ma che l’uomo, nella sua esperienza quotidiana non riesce a cogliere. Per decifrare questo linguaggio segreto occorre abbandonarsi alle sensazioni che, essendo irrazionali, ci mettono in comunicazione con il profondo. Le sinestesie possono cogliere i legami misteriosi che uniscono tutto il reale
Poeta come veggente che possiede la facoltà di decifrare questi simboli occulti, grazie alla sua sensibilità privilegiata. Il suo linguaggio, quindi, deve essere allusivo e non razionale; la poesia, perciò, assume il valore di rivelazione del mistero e dell’ineffabile.

L’albatro



Nell’allegoria dell’albatro si trova la concezione del poeta. L'albatro con le sue ampie ali, signoreggia l’aria, ma quando si posa sul suolo diviene goffo; così, il poeta, ha le grandi ali della sua nobiltà spirituale e delle sue capacità intellettuali che gli permettono spaziare nei cieli della poesia, ma che, non appena si mescola con gli uomini comuni, proprio il suo privilegio lo rende inadatto.
In una società che ha come valori l’utile, l’interesse e la produttività, tanto da rendere l’arte una merce, l’artista appare diverso, viene considerato inutile e improduttivo e viene, quindi, relegato ai margini. Da questa situazione si genera nell’artista un senso di colpa, che, però, si trasforma in senso di superiorità e nobiltà rifiutando quel mondo che non lo comprende e, isolandosi, disprezza (dall’alto della sua torre d’avorio) la mediocrità borghese.
Estratto del documento

BAUDELAIRE

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● Nato a Parigi nel 1821 in una famiglia di condizione borghese​ , vive una v

ita

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dissipata dalla bohème letteraria del quartiere latino. Compie un viaggio in un’isola

dell’oceano indiano che sveglia in lui l’​ amore per l’esotico​ ; si fidanza con una

ragazza mulatta, che incarna l’esotico e la femminilità tenebrosa e fatale

● Quando torna a Parigi sperpera l’eredità del padre conducendo la vita del dandy

(individuo che, per contrapporsi al conformismo della società borghese ostentava

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comportamenti fuori dalla norma per provocare scandalo​ → maledettismo​ : consiste

nell’​ ostentare il disprezzo per le convenzioni sociali comuni nel condurre una vita

irregolare e immorale​ )

● Tra il 1846-47 scopre Edgar Allan Poe in cui riconosce uno spirito fraterno, in quanto

“scrittore maledetto” irregolare ed incompreso

● 1857​ : pubblicazione Fiori del Male

; 1867 morte per sifilide

I Fiori del male

● Pubblicazioni:

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- Prima pubblicazione 1857​ : suscita molto scandalo nella critica e il tribunale ne

ordina il sequestro, imponendo la soppressione dei sei testi ritenuti osceni

​ ​ ​

- Seconda pubblicazione 1861​ : 3

5 nuovi testi​ per sostituire quelli soppressi

● Carattere provocatorio nel titolo (ossimorico)​ : i fiori sono sempre stati ritenuti

simbolo di bellezza e gentilezza, qui li associa all’idea del male, del vizio e della

corruzione ad indicare l’​ impossibilità di attingere​ a quell’​ innocenza​ , nella condizione

degradata e disperata a cui la moderna civiltà ha condannato l’uomo

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● Opera unitaria con un disegno organico​ :

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- I parte, spleen e ideale​ : il poeta per sfuggire allo spleen (stato di depressione, noia

e disgusto per il mondo in cui vive) si protende verso l’ideale, la bellezza e la

purezza, ma egli ripiomba in basso

​ ​

- II parte, quadri parigini​ : si immerge nello spettacolo squallido della città industriale

​ ​ ​ ​

- Parti successive​ : ricerca di una via di e

vasione verso l’​ esotico​ , i paradisi artificiali

(alcol e oppio), ma sono tentativi vani

​ ​

- Esaurite tutte le possibilità egli si rivolge al “​ grande viaggio​ ” verso una dimensione

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sconosciuta, la morte​ , come possibilità di esplorare l’ignoto

- Neanche l’amore offre una possibilità di riscatto: donna vista come essere corporeo

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e come donna demonio, minacciosa, fatale

● Il poeta porta alle estreme conseguenze il conflitto tra l’artista e la società.

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La raccolta si apre con una poesia proemiale​ : Al lettore

. Qui lui si presenta come

gravato da tutti i vizi più ignobili​ usando immagini violente e ripugnanti e mira a

provocare il lettore sostenendo che riconosce tutti questi vizi anche nel lettore

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benpensante che se ne ritiene immune​ . Il poeta smaschera​ , così, il volto del mondo

borghese moderno​ , denunciandone il marciume occulto e, al tempo stesso, arriva

ad abbracciare il lettore, sarcasticamente, definendolo “fratello”

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