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Si farà il servizio civile per digitalizzare il paese: ecco come

Dalla condivisione di un momento con un amico alla lettura di un giornale online, dalla prenotazione al ristorante sull’app allo shopping online. Il digitale è ormai entrai entrato nelle nostre vite, rivoluzionando radicalmente la nostra quotidianità.

I Ministeri per l'Innovazione tecnologica e la Transizione digitale e delle Politiche giovanili hanno pensato di dare il compito di colmare il divario di competenze digitali e fornire gli strumenti necessari per favorire l’alfabetizzazione informatica al Servizio civile universale, progetto che mette al centro i giovani, risorsa indispensabile e vitale per il progresso culturale, sociale ed economico del nostro Paese.

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Servizio Civile Digitale: arriva il supporto nell’utilizzo delle tecnologie

Come combattere il divario digitale se non coinvolgendo i veri protagonisti della rivoluzione tecnologica? Con un nuovo avviso pubblicato nella giornata di ieri, i Ministeri per l'Innovazione tecnologica e la Transizione digitale e delle Politiche giovanili hanno dato la possibilità agli enti iscritti all’albo di Servizio civile universale di proporre dei progetti atti a supportare migliaia di cittadini nell’utilizzo delle tecnologie. Il programma sperimentale, già incluso nel PNRR nell’ambito delle azioni del Piano Operativo della Strategia nazionale per le competenze digitali e del programma NextGenerationEU, coinvolgerà 1000 operatori volontari che dovranno rivestire i panni di “facilitatori digitali”. L’avviso specifica che il programma d’intervento può prevedere un impiego complessivo di operatori volontari che va da un minimo di 12 a un massimo di 20 operatori volontari in caso di programma d’intervento su territorio regionale/di provincia autonoma oppure di più province o città metropolitane della stessa regione e di 40 operatori volontari in caso di programma d’intervento su territorio interregionale.

Servizio Civile Digitale: i progetti da presentare

Ogni operatore volontario sarà formato e opererà con il ruolo di "facilitatore digitale" per assistere i cittadini che hanno bisogno di supporto nell’utilizzo delle tecnologie. Chi decide di intraprendere questo percorso potrà aver riconosciute le competenze digitali acquisite al termine del servizio attraverso una specifica certificazione. Quali caratteristiche dovranno avere i progetti da presentare? L’avviso chiarisce che si potrà realizzare o potenziare il servizio operativo dedicato al sostegno dell’attività di assistenza all’utenza oppure proporre dei progetti che riguardano l’educazione all’uso di strumenti digitali. L’istanza di presentazione deve essere inviata, a pena di irricevibilità, entro le ore 14:00 del giorno 29 luglio 2021.

Servizio Civile Digitale: i benefici del programma

Tutti i progetti, ogni modo, dovranno potenziare le competenze digitali degli enti attraverso percorsi di capacity building e sostenere l’inclusione digitale come parte integrante dei servizi di assistenza rivolti alle comunità. Come riportato da Repubblica.it per Vittorio Colao, Ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, “il tassello essenziale di qualsiasi transizione, soprattutto quella digitale, sono le persone”. L’obiettivo dell’Italia, infatti, sarà proprio quello di colmare il divario di competenze con almeno il 70% di popolazione digitalmente abile entro il 2026. Della stessa idea è Fabiana Dadone, Ministra per le Politiche giovanili, che sempre a Repubblica.it ha dichiarato quanto segue: “Le ragazze e i ragazzi non saranno solo i destinatari delle grandi innovazioni che il PNRR porterà con sé ma potranno essere anche vettori del cambiamento digitale supportando la transazione del Paese verso il cloud, verso l’interoperabilità, verso una cultura di approccio digitale ai servizi pubblici”.

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