
Quante volte, aprendo un computer o uno smartphone (quest'ultimo in maniera più o meno volontaria) hai visto schede verdi piene di circuiti? Ebbene, dietro questi strani apparecchi c'è un uomo. Una persona, cioè, che le progetta sin nei minimi dettagli.
Di chi si tratta? Del progettista elettronico, una delle figure più ricercate dalle aziende. Secondo l'ultima indagine Excelsior-Unioncamere sul fabbisogno delle imprese, infatti, è una delle cosiddette professioni "introvabili". Hai la passione per l'elettronica e questi "circuitini"? Allora questo è il lavoro giusto per te! Ma come si fa a diventare progettista elettronico? Skuola.net lo spiega insieme a Virgin Radio nell'appuntamento settimanale con le professioni "introvabili" all'interno della trasmissione Buongiorno Dr Feelgood.
COME DIVENTARE PROGETTISTA ELETTRONICO
- Per diventare progettista elettronico, dopo la scuola media, il primo passo che dovresti compiere sarebbe quello di iscriverti all'istituto tecnico tecnologico indirizzo informatica e telecomunicazioni. In modo tale da poter acquisire, seppur in modo generico, le conoscenze di base del lavoro che, un giorno, andrai a svolgere. Ma per esercitare questa professione, è indispensabile la laurea in ingegneria elettronica, accessibile anche da una formazione liceale, meglio se scientifica. La laurea specialistica è la più richiesta. In caso di laurea triennale, invece, è meglio sia "accompagnata" da un master o dei corsi specialistici. Il tutto per approfondire le conoscenze dei sistemi CAD e CAM, le basi del lavoro per un progettista elettronico.
COSA FA UN PROGETTISTA PROGETTISTA ELETTRONICO
- Ma cosa fa di preciso un progettista elettronico? Come è facile intuire dal nome, si occupa di tutto ciò che riguarda congegni elettronici. Dalle famose schede all'interno di smartphone, computer, tv e radio, fino allo sviluppo di macchine automatiche. Insomma, di sviluppare, progettare e, infine, realizzare, appunto, sistemi e apparecchi elettronici. Nello specifico, le sue mansioni secondo dati Isfol sono:- Sviluppare sistemi, apparati, circuiti o componenti elettronici
- Condurre attività di ricerca in materia di elettronica e di proprietà elettroniche dei materiali
- Analizzare o elaborare dati o informazioni
- Ricercare o scegliere le attrezzature e i materiali
- Creare, modificare o verificare software e altri applicativi
- Verificare la conformità agli standard e compilare l'apposita modulistica di certificazione
- Collaudare impianti o macchinari
- Dirigere i lavori e fare sopralluoghi presso gli impianti
- Gestire i sistemi di fruizione elettronica
- Predisporre perizie (per tribunali, imprese, ecc.)
- Controllare o gestire la corretta applicazione delle norme sulla sicurezza
QUANTO GUADAGNA UN PROGETTISTA ELETTRONICO?
- Stando ai blog online di settore, un progettista elettronico neolaureato guadagna, in media, sui 1200 euro netti al mese fino ai 1800 euro netti per chi ha più esperienza. Cifre decisamente inferiori rispetto a quelle che guadagnano i "colleghi" che lavorano in Europa o negli Usa. Stando sempre a quanto riportano blog di settore, nel Regno Unito, ad esempio, un progettista elettronico senza esperienza, guadagna quasi 3000 euro netti al mese. Questo perchè, nonostante la produzione degli apparecchi elettronici sia ormai dislocata, principalmente, in Oriente, la progettazione viene realizzata, principalmente, in Europa o negli Usa. Tornando agli stipendi del nostro Paese, invece, bisogna considerare anche chi lavora come libero professionista perché, in questo caso, i guadagni dipendono dalla mole di lavoro raggiunta.LE SKILLS DEL PROGETTISTA ELETTRONICO - Per diventare un progettista elettronico perfetto esistono caratteristiche personali che agevolano non poco l'avanzamento di carriera. Stando sempre ai dati Isfol, un ottimo progettista elettronico deve essere metodico, con una spiccata attenzione ai dettagli, preciso e concreto. Deve, poi, anche avere, ovviamente, un'ottima dimestichezza a lavorare con il computer, essere intraprendente, avere spiccate doti di "problem solving" e una buona fiducia nelle proprie capacità intellettuali.