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Stretta di mano dopo il colloquio di lavoro

Molto spesso sui social leggo commenti “rancorosi” per la presenza di offerte di lavoro che non riportano chiaramente (o proprio non riportano) i livelli economici della retribuzione proposta. In effetti è molto facile trovare negli annunci frasi di questo tipo: “la retribuzione sarà adeguata al livello di esperienza”, oppure “lo stipendio sarà in linea con quanto previsto dai contratti di settore”

Formule vuote, che peccano di chiarezza e non favoriscono un’accurata valutazione dell’opportunità.

Il tutto in un contesto nel quale gli indirizzi normativi spingono sempre di più le aziende verso la massima trasparenza…ma ancora oggi in molti faticano ad adeguarsi. E allora che fare? Come approfondire il tema economico di un’offerta che mi interessa? Molto semplice: chiedendo e facendo le domande giuste al momento giusto.

Quando parlare della retribuzione?

Un iter di selezione è spesso molto lungo ed articolato e segue delle liturgie ben definite. Lo screening dei CV, un primo contatto telefonico, un colloquio conoscitivo, le valutazioni tecniche, le interviste finali, la negoziazione. Se gli elementi retributivi dell’offerta non sono noti, ogni momento può essere buono per affrontare l’argomento, anche se la scelta giusta può cambiare a seconda della situazione.

Ad esempio per uno studente in cerca del primo impiego, il mio consiglio è di tirare fuori l’argomento alla fine per dimostrare di essere interessato, in primis, agli aspetti di contenuto del lavoro (ambiente di lavoro, competenze, mansioni, formazione, etc…). Chi invece ha già un altro impiego potrebbe avere interesse ad anticipare l’approfondimento sulla retribuzione (magari affrontandolo al colloquio conoscitivo), in modo da valutare la convenienza di investire tempo nell’iter selettivo.

Come affrontare le domande sulla retribuzione?

Ci sono due diversi approcci, ciascuno da utilizzare in una specifica fase dell’iter di selezione. Il primo consiste nel chiedere genericamente il livello economico complessivo e come è composto (in pratica a quanto ammonta la RAL, Retribuzione Annua Lorda, e se ci sono componenti aggiuntive come ad esempio bonus o indennità). In questo modo si avrà una dimensione di massima che aiuterà a comprendere quale sia il nostro reale interesse per la posizione.

Il secondo approccio è analitico e puntuale e va utilizzato esclusivamente nella fase di negoziazione. Consiste nell’approfondire voce per voce ogni singolo aspetto contrattuale rilevante ai fini economici, con domande specifiche su elementi fissi, elementi variabili, spettanze, previdenza, etc…. E’ fondamentale saper gestire bene questa fase perché sarà quella che determinerà la vostra offerta e quindi il vostro trattamento complessivo futuro.

Consigli

Primo: non entrare nel dettaglio prima della fase di negoziazione. Sarebbe inutile e daresti l’impressione di essere eccessivamente concentrato solo sulle motivazioni economiche nella scelta del tuo lavoro.

Secondo: quando sarete nella fase di negoziazione non trascurate alcun aspetto. Consiglio di fare domande su retribuzione, indennità, straordinari, previdenza integrativa, assicurazione sanitaria, giorni di ferie ed altre spettanze, agevolazioni previste dal welfare aziendale, dinamica retributiva futura (es: ogni quanto e con quali parametri l’azienda valuta incrementi di retribuzione). Sono dettagli importanti ed è nel tuo interesse approfondire con la massima puntualità e trasparenza.

Gregorio Moretti
Sono nato nel 1980, laureato in Teorie della Comunicazione, da oltre 20 anni mi occupo di persone nelle aziende