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Lavoro, le donne penalizzate rispetto agli uomini

Purtroppo il divario tra donne e uomini in ambito lavorativo rimane alto. A sottolinearlo alcuni dati Eurostat che vedono il nostro Paese al di sotto della media europea per quanto riguarda la percentuale di donne che hanno un impiego.

Di questo si parlerà al seminario ‘Women Empowerment in the Economy’ in programma oggi alle 14.00 presso la Sala Convegni Marco Biagi del Palazzo Lombardia a Milano. L’evento è organizzato dall’On. Elena Centemero, Presidente Commissione Equality and Non Discrimination del Consiglio d'Europa.

Il divario

Sfogliando i dati Eurostat la situazione appare da subito molto chiara, il divario tra uomini e donne c’è ed è molto evidente. Circa i dati relativi alle persone occupate ed attive per sesso ed età la media UE per le donne è 61,4% rispetto agli uomini 71,9%. L'Italia occupa una posizione molto arretrata insieme alla Grecia: le donne occupate in Italia sono il 48,1% e in Grecia il 43,3%. La situazione non cambia se si prendono in considerazione i tassi di impiego in base al sesso, all’età e al grado di istruzione: la media europea delle donne è 82,2%, mentre gli uomini sono all'87,1%. Le donne occupate con istruzione terziaria in Italia sono il 73.3%. Per quanto riguarda invece i tassi di occupazione con istruzione secondaria la media europea per le donne è 64,1%, gli uomini al 75,5%. Anche qui l'Italia è vistosamente al di sotto della media con il 54% delle donne occupate rispetto al 72,9% degli uomini

Le donne con figli, le più penalizzate

Se poi una donna ha un figlio la situazione si fa purtroppo più complicata come dimostrano i dati relativi ai tassi di occupazione in base al sesso, al numero e all’età dei figli e ai livelli di istruzione. Solo il 53,2% delle donne che ha un figlio al di sotto di 6 anni lavora, rispetto alla media europea del 61% e ad un livello di occupazione maschile all'85,4%. I dati peggiorano se si considera il tasso di occupazione femminile con figli tra i 6-11 anni: 54,7%.