
C’è una persona che studia e lavora ogni giorno con il preciso intento di aiutare gli altri a studiare ed a trovare il proprio lavoro. Quella persona è Pier Giorgio Bianchi, 30 anni, frusinate nato a Ferentino, laureato con lode in Economia alla Bocconi.
Si è messo in testa che la chiave per permettere a chiunque di seguire la propria vocazione professionale sia l’accesso ai finanziamenti. Servono infatti soldi per pagarsi gli studi, non tutti li hanno. Per questo, appena laureato, ha creato Talents Venture (www.talentsventure.com), una start-up - ormai arrivata ad avere 7 dipendenti - che coltiva proprio questa ambizione.“In realtà l’idea l’ho avuta molto prima, quando ho iniziato l’Università” - racconta Pier Giorgio. “Studiare in Bocconi costava molto, troppo per la mia famiglia. Per iscrivermi contavo su un’agevolazione economica che per fortuna ho ottenuto, anche se con meno soldi di quanti avessi previsto. Questo episodio mi ha trasmesso la curiosità di approfondire il rapporto tra finanza e percorsi di studio ed ho capito subito che c’era uno spazio enorme da esplorare. Ai ragazzi servono fondi per studiare, alle Università servono soldi per offrire formazione di qualità, alle aziende servono competenze e quindi conviene offrire soldi per far studiare i ragazzi. Tutto si tiene, basta trovare il modo giusto per far dialogare i vari attori.”
- Come hai portato avanti questa idea imprenditoriale?
“Gli anni dell’Università sono stati preziosissimi. Ormai il tarlo era entrato, sapevo dove volevo andare, ma assolutamente nessuna idea sul come. Così ho affiancato allo studio l’approfondimento necessario per affinare la mia idea. Fondamentali sono stati il network creato in Bocconi, il dialogo con i professori sempre disponibili a stimolare l’idea di uno studente e l’acquisizione di competenze specifiche su come creare un’impresa.”
- Esiste un corso per creare un’impresa?
“Chiaramente non esiste una ricetta magica, né un manuale, anche se l’entrepreneurship è una materia ormai molto approfondita a livello accademico. Esiste ad esempio un’università americana, il Babson College di Boston, specializzata nell’allenare le competenze di imprenditoria. Ho avuto l’opportunità di frequentarla grazie a Bocconi: un luogo incredibile, dove ti insegnano a trasformare le idee in business.”
- La tua strada è sempre stata diventare un imprenditore? Lo hai sempre saputo?
“Quando ho scelto le superiori non sapevo che cosa avrei voluto fare da grande. Scelsi il Liceo Scientifico perché ero bravo in matematica, niente più. Poi tentai il test di ingresso in Bocconi, senza particolari ambizioni. Fui ammesso. Grazie alle borse di studio ed ai sacrifici dei miei genitori (che non mi hanno mai fatto mancare niente, ma che non avrebbero potuto sostenere tutti i costi dei miei studi a Milano) sono riuscito ad iscrivermi ed è in quel momento che è nata la mia idea per il futuro. Aiutare gli studenti ad avere i soldi per studiare ciò che desiderano. Quando mi sono laureato ho rifiutato più di dieci offerte di colloqui di lavoro molto competitive arrivate da aziende che avevano letto il mio CV tramite l’università. Volevo creare la mia start-up e farla crescere.”
- Ormai sono passati alcuni anni, puoi già fare un bilancio di questa scelta?
“Talents Venture è nata (anche grazie al mio socio e ad alcuni finanziatori che hanno creduto in noi) ed oggi non è più una start-up, ma una piccola impresa, con 7 dipendenti e numeri in forte crescita anno su anno. Ma siamo soltanto all’inizio, nessuno può dire come andrà in futuro. Ogni anno ci diamo degli obiettivi di crescita e per adesso non li abbiamo mai mancati a conferma che l’idea di business ha fondamenta solide. Soprattutto abbiamo già aiutato centinaia di ragazzi e ragazze a studiare ciò che amano.”
- Come si fa a misurare la realizzazione di un’idea?
“Credo sia una delle principali sfide di chi vuole avviare un business. Porsi obiettivi ambiziosi (a volte visionari), può far perdere l’orientamento. Il rischio è voler testardamente inseguire la tua idea senza accorgersi che, in realtà, ti stai allontanando e non avvicinando alla realizzazione. Il mio consiglio (ed il metodo che ho adottato) è di puntare alla visione, ma darsi degli obiettivi concreti, reali, da misurare step by step nel breve termine. Ogni anno mi pongo un traguardo, concreto, materiale, personale: riuscire a pagare l’affitto, assumere più dipendenti, concedersi un viaggio… ogni anno un check per verificare che, oltre alla meta, anche la strada sia corretta!”
- Neanche un inciampo? Una difficoltà lungo il percorso?
“Tantissime! Ogni giorno le insidie sono dietro l’angolo. Quando si inizia specialmente la cosa più difficile è confrontarsi con i colleghi di studio e vederne già molti affermati e con ottime retribuzioni. Sapere che ci sono strade alternative che potrei percorrere, magari meno faticose. “
- E come ci si difende da queste insidie?
“Devi seguire la tua ambizione, credere nella tua idea, motivarti con i traguardi che passo dopo passo raggiungi. Serve avere tanta determinazione e convinzione, fiducia in se stessi e circondarsi di persone che ti aiutano a credere in quello che fai, a partire dai soci per motivarsi reciprocamente. Inoltre, il sostegno di mia moglie e della mia famiglia non è mai mancato ed è un tassello fondamentale.”
- Come “esperto di orientamento”, hai consigli da dare a chi deve ancora scegliere il proprio percorso di studi?
“In Talents Venture consigliamo di seguire 4 fasi:
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Partire da se stessi, capire le proprie attitudini, le proprie passioni e le proprie competenze. Un avvertimento: la risposta non sono buono a fare niente non è vera. Ognuno è unico ed ha un talento da coltivare.
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Dare uno sguardo fuori per capire che cosa sta avvenendo nel mondo del lavoro. Le competenze cambiano in modo molto rapido, per questo è importante lasciarsi ispirare non tanto da uno specifico mestiere, ma dalle attitudini richieste. In questa fase è fondamentale chiedere, parlare, conoscere persone che fanno le cose che ti attraggono.
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Cercare il punto di congiunzione che unisce i punti 1 e 2: trovare il corso che può farti sviluppare al meglio le attitudini e le competenze da coltivare. Questo è un passaggio molto delicato. Lo scorso anno in Italia un neo-diplomato poteva scegliere tra oltre 3.000 corsi di laurea…una jungla! Per fortuna ci sono degli strumenti che aiutano a orientarsi, uno molto valido si chiama Universitaly (www.universitaly.it) ed è messo a disposizione dal Ministero dell’Università e della Ricerca
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Arrivati alla quarta fase non resta che prepararsi al meglio: informarsi sulle regole di accesso, pianificare l’organizzazione, la logistica e chiaramente anche la spesa!”
- E a chi deve sostenere un colloquio? Ci sono aspetti che ti colpiscono più di altri quando selezioni una persona?
“Vorrei che tutti nel mio team fossero ispirati da massima ambizione ed umiltà estrema. La prima spinge sempre a dare il meglio. La seconda a mettersi sempre in discussione per avere lo stimolo a continuare ad imparare…
Viene in mente Sinner come esempio? Beh si, potrebbe essere un buon profilo, anche per Talents Venture!”
Ma questa intervista racchiude solo una piccola parte del pensiero di Pier Giorgio Bianchi e delle opportunità per i giovani offerte dalla sua azienda. Per saperne di più, puoi seguire il suo profilo LinkedIn.
Gregorio Moretti
Sono nato nel 1980, laureato in Teorie della Comunicazione, da oltre 20 anni mi occupo di persone nelle aziende