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Social media manager mentre lavora

Essere un social media manager può sembrare un lavoro stimolante e creativo, ma non è sempre così. Lo dimostra la testimonianza su Reddit di una giovane professionista che, dopo due anni nel settore, si sente svuotata e priva di motivazione.

Il suo racconto, senza filtri e con parole crude, ci svela il lato nascosto di un mestiere che, dall’esterno, sembra così affascinante e seducente.

Ma cosa accade quando il lavoro che svolgi quotidianamente ti svuota di ogni energia? Cosa succede quando ti rendi conto che, invece di dare valore, stai contribuendo a un circolo di contenuti vuoti e ripetitivi?

Indice

  1. “Faccio la social media manager, scrive cose che dovrebbero far ridere mentre dentro sto morendo” 
  2. La disillusione e il disgusto: “Sono annichilita da tutta questa monnezza che gira sui social”
  3. I commenti al post: “Credo non sia davvero il lavoro per te”

“Faccio la social media manager, scrive cose che dovrebbero far ridere mentre dentro sto morendo” 

"Faccio la social media manager da circa 2 anni e ogni giorno odio sempre di più il mio lavoro. Lo trovo di un inutilità inaudita".

L'inizio della testimonianza è già di per sé significativo, una specie di grido di frustrazione. Non c'è entusiasmo, ma solo stanchezza per un lavoro che non le dà alcun senso di appagamento. “Passo giornate a scrivere copy per post che nessuno leggerà mai”, scrive, “montare video parlati uguali ad altri 450mila nel mondo”

Le parole colpiscono per una certa crudezza con cui descrive la dissociazione tra ciò che crea e ciò che sente, soprattutto quando deve “cercare trend cringissimi e scrivere cose che dovrebbero far ridere mentre dentro sto morendo. E ancora: “Fare piani editoriali tutti identici senza una logica, modifiche su modifiche su modifiche fino a snaturare tutto quello a cui avevi provato a dare un senso, messaggi di allarmismo per qualsiasi cosa”. 

La disillusione e il disgusto: “Sono annichilita da tutta questa monnezza che gira sui social”

La disillusione nei confronti del suo lavoro è totale, priva di un qualsiasi barlume di speranza: “E prima che qualcuno dica che potrei fare cose più interessanti sempre sui social, no. La sua creatività, racconta, è annullata dalle direttive dei superiori e dalle esigenze dei clienti, senza nessun margine per fare qualcosa di diverso. 

E lo sconforto passa anche per altre vie, per l’insoddisfazione nel creare qualcosa privo di qualsiasi valore:A volte penso che sarebbe meglio lavorare al pronto soccorso, ti stressi e impazzisci ma almeno stai provando a salvare delle vite e non ti verrà mandato un messaggio alle 8:00 del mattino con scritto ‘la storia che è uscita 2 secondi fa è sbagliata’”. 

E poi la stoccata finale, con il disgusto che si estende all'intero ecosistema dei social media: Sono annichilita da tutta questa monnezza che gira sui social”.

I commenti al post: “Credo non sia davvero il lavoro per te”

Il post della ragazza ha attirato molti utenti, che non hanno fatto mancare il proprio commento: I social sono la falsità pura, scrive qualcuno non proprio amante del settore, “una macchina che si nutre di egocentrismo e apparenza”.

Qualcuno le fa notare: “Scusa ma credo non sia davvero il lavoro per te. C'è qualcosa che non combacia tra quello che fai e quello che sei. Ma un altro utente le dà manforte: “Il fatto stesso che tu abbia avuto il coraggio di scrivere questa cosa ti fa onore non sai quanto... Solo verità in questo post chapeau!”.

E poi la testimonianza di chi, con i social, ci ha lavorato e continua a lavorarci: “Lavoro nel settore da nove anni, di cui il primo passato facendo piani editoriali e poi solo paid adv. Capisco perfettamente la tua sofferenza, quel primo anno di creazione content è stato atroce e la cosa peggiore era proprio avere la sensazione di non star facendo nulla che verrà veramente usufruito da qualcuno.

Un utente chiede: “Paga bene almeno?”. E l’autrice del post risponde con amarezza: “Stendiamo un velo pietoso”.