
In un’Italia sempre più bisognosa di infrastrutture moderne ed efficienti, l’attenzione torna su quei mestieri che, più di altri, saranno determinanti nei prossimi anni. Sì, ma quali sono?
A illustrarli nel dettaglio a Skuola.net è Pietro Cum, amministrazione delegato di ELIS - realtà no profit specializzata in attività di orientamento, formazione e inserimento professionale - che in tal modo ha voluto aiutare le ragazze e i ragazzi a capire quali sono le competenze e i profili che contribuiranno allo sviluppo del Paese. E no, non stiamo parlando solo di ingegneri e progettisti: il futuro, ci dice Cum, si costruisce anche con le mani.
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@skuolanet Quali sono i mestieri che serviranno nel futuro dell'edilizia e dei trasporti? Noi non ne sappiamo molto, per questo abbiamo chiamato in nostro (e vostro) aiuto Pietro Cum, Ceo di Elis, che di questo argomento è uno tra i più grandi esperti #lavoro#work#lavoridelfuturo
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Indice
Le aree di interesse
“Oggi – ci racconta l'esperto – una grande area in cui le competenze possono essere messe a servizio dello sviluppo del Paese è quella delle grandi infrastrutture, quindi ponti, autostrade e in generale lo spostamento di persone e merci nelle grandi città”.
In altre parole, l’Italia ha bisogno di nuove opere pubbliche e di un sistema di mobilità più efficiente. Ma per realizzarlo non bastano le idee: servono mani, braccia e competenze molto pratiche.
Edilizia e trasporti, quali sono i mestieri che serviranno nel futuro?
“Oggi servono persone che sappiano costruire, che sappiano entrare in cantiere per svolgere le attività necessarie all’attuazione dell’opera, come idraulici, carpentieri, gruisti, elettricisti. Tutte figure fondamentali per realizzare un’opera.”
Si tratta di professioni che troppo spesso vengono considerate secondarie, ma che in realtà sono alla base di ogni progetto. L’urgenza, oggi, è trovare nuove generazioni disposte a formarsi in questi mestieri.
Il ruolo chiave dei trasporti
Ma non c’è solo l’edilizia. Anche il settore dei trasporti sarà centrale. “E poi ancora sono fondamentali tutti i ruoli legati allo spostamento, servono coloro che guidano i treni, gli autobus, le macchine movimento terra nei cantieri. Tutte figure che permettono di prendere sulle spalle lo sviluppo del Paese, oggi pienamente in atto ma che ha bisogno di braccia che lo facciano funzionare”.
In sostanza, il futuro del lavoro passa anche da qui: nei cantieri, nelle stazioni, sulle strade. Dove ogni giorno migliaia di lavoratori muovono, in senso letterale, il Paese.
Una domanda concreta di competenze
Secondo Cum, l’Italia non soffre di mancanza di lavoro, ma di mancanza di competenze nei settori giusti. L’invito è quindi chiaro: orientare giovani e formazione verso quei mestieri che non solo hanno futuro, ma che rappresentano una necessità immediata.