Concetti Chiave
- Leonardo Sciascia, nato nel 1921 a Racalmuto, trae ispirazione narrativa dalla sua infanzia e dal contatto con le donne della famiglia.
- Gli autori che influenzarono Sciascia includono Pirandello, Manzoni e Voltaire, ognuno per differenti aspetti stilistici e tematici.
- L'esperienza come maestro elementare lo sensibilizza alle ingiustizie sociali, ispirando il suo primo libro importante, "Le parrocchie di Regalpetra" (1956).
- Trasferitosi a Palermo, Sciascia continua a scrivere e diventa un'importante voce intellettuale attraverso saggi e collaborazioni giornalistiche.
- Tra le sue opere più celebri si annoverano "Il giorno della civetta" e "A ciascuno il suo", che esplorano il fenomeno mafioso con efficacia stilistica.
Sciascia nacque nel 1921 a Racalmuto, in provincia di Agrigento, da una modesta famiglia di ceto impiegatizio. La sua infanzia era popolata da molte zie e zii, e fu in particolare la frequentazione delle donne di casa a trasmettergli il gusto del raccontare.
Ottenuta la licenza magistrale, trovo impiego al suo paese. Di quegli anni ci ha lasciato la seguente testimonianza
Tra gli autori decisivi della sua formazione Pirandello, con le sue tematiche esistenziali, Manzoni, con la sua lucida analisi della storia e della società, Voltaire, con la sua scrittura chiara, sintetica, ironica.
Dopo la guerra inizio a fare il maestro elementare, entrando in diretto contatto coi ceti popolari della sua terra, comprendendo sempre meglio l’ingiustizia di cui erano vittime e la meschina astuzia o la violenza delle loro reazioni.
Sposatosi e avute due figlie, si trasferi a Palermo, passando a incarichi burocratici. Continuava intanto la sua produzione narrativa, dedicandosi anche a saggi di ricerca storica o su temi di attualità e a collaborazioni giornalistiche. Queste attività lo portarono a essere una delle voci intellettuali più ascoltate e discusse di quegli anni.
Negli anni Settanta fu eletto deputato alla Camera e al Parlamento europeo nelle file del Partito radicale.
Mori di leucemia nel 1989.
Tra le sue opere più note vi sono i "gialli" di ambientazione siciliana, in cui Sciascia rappresenta con acutezza ed efficacia stilistica il fenomeno mafioso e la mentalità che vi sta dietro: Il giorno della civetta (1961), A ciascuno il suo (1966), Il cavaliere e la morte (1988), Una storia semplice (1989), Il consiglio d’Egitto (1963), La morte dell’inquisitore (1964), La scomparsa di Majorana (1975), Cronachette (1985), Porte aperte (1987).