Concetti Chiave
- Federico II di Svevia fondò nel 1224 la prima università statale e laica a Napoli, distinguendola dalle istituzioni private come Bologna.
- Inizialmente, il termine "università" indicava corporazioni di maestri e studenti, evolvendo poi verso il moderno significato di istituzioni accademiche.
- L'Università di Napoli si concentrava su diritto e retorica, affermando la città come capitale della scienza giuridica.
- Federico scelse Napoli per la sua posizione strategica e il suo ruolo culturale, creando uno studium per formare il personale amministrativo del Regno di Sicilia.
- L'obiettivo dell'imperatore era facilitare l'educazione culturale dei suoi sudditi, evitando loro viaggi costosi all'estero.
Federico Hohenstaufen di Svevia nacque il 1194 a Jesi. Era figlio di Enrico VI e di Costanza D’altavilla.
Il 5 giugno 1224, all'età di trenta anni, Federico istituì con editto formale, a Napoli, la prima universitas studiorum statale e laica della storia d'Occidente, in contrapposizione all'ateneo di Bologna, nato come aggregazione privata di studenti e docenti e poi finito sotto il controllo papale.
La parola università, che fino ai secoli XII e XIII non aveva il significato moderno di una scuola nella quale sono rappresentate tutte le branche del sapere, ma piuttosto quello di una corporazione di maestri e di studenti, acquisì un significato più vicino a quello attuale con l’Università di Diritto.
L'Università di Napoli, polarizzata intorno allo studium di diritto e retorica, contribuì all'affermazione di Napoli quale capitale della scienza giuridica.
Napoli non era ancora la capitale del Regno, ma Federico la scelse per la sua posizione strategica ed il suo già forte ruolo di polo culturale e intellettuale di quei tempi. Tra i motivi principali che spinsero l'imperatore all'edificazione dello studium generale (l'Università principale del Regno di Sicilia) ci fu anche la necessità di dare una formazione esclusiva al personale amministrativo e burocratico della curia regis e quindi la preparazione dei giuristi che avrebbero aiutato il sovrano nella definizione dell'ordinamento statale e nell'esecuzione delle leggi; inoltre il sovrano voleva agevolare i propri sudditi nella formazione culturale, evitando loro inutili e costosi viaggi all'estero