Concetti Chiave
- Eugenio Montale, nato a Genova nel 1896, non seguì un percorso di studi regolare e partecipò alla Prima Guerra Mondiale come ufficiale.
- Nel 1925, pubblicò "Ossi di seppia", che lo rese noto, e perse il lavoro per non essersi iscritto al partito fascista.
- Dopo la guerra, ottenne successo e lavorò per il "Corriere della Sera", diventando senatore a vita e vincendo il Nobel nel 1975.
- Le sue opere presentano un linguaggio simbolico complesso e includono raccolte pubblicate tra il 1925 e il 1971.
- La poetica di Montale è caratterizzata da un pessimismo iniziale che evolve in uno stile narrativo più accessibile e ironico.
Eugenio Montale, vita e opere
Eugenio Montale nacque a Genova nel 1896 in una famiglia di commercianti benestanti, non condusse studi regolari e abbandonò le scuole tecniche per scarso interesse. Aveva partecipato alla Prima Guerra Mondiale con la carica di ufficiale e, al suo ritorno, cominciò a frequentare l'ambiente intellettuale di Genova. Nel 1925 Montale pubblicò a Torino il suo primo libro di poesie Ossi di seppia e raggiunse una certa notorietà.
L'Italia, intanto, era diventata fascista ma Montale non si iscrisse al partito perdendo il posto di lavoro. Dopo la guerra iniziò ad ottenere successo e gli fu offerto un posto a Milano come collaboratore del "Corriere della Sera". Fu nominato senatore a vita e nel 1975 ottenne il premio Nobel per la letteratura. Morì a Milano nel 1981.
Le opere
La raccolta pubblicata nel 1925 è caratterizzata da un linguaggio non facile, perché ricco di simboli. Pubblica altre tre raccolte (1939-1956-1971) di cui l'ultima dedicata alla moglie scomparsa nel 1963
La poetica
Montale si contrappone ai poeti poiché egli non è più portatore della verità agli uomini ma un semplice uomo che non può insegnare nulla agli altri, se non registrare la fatica e il male di vivere che accomunano tutti. Il pessimismo, una certa amarezza, e uno stile a volte difficile sono caratteristiche delle prime raccolte. Con gli anni, lo sguardo del poeta diventa più morbido, il suo stile più narrativo e facile da comprendere, i racconti si caricano di ironia, diretta spasso a se stesso.