Concetti Chiave
- Il brano descrive la trasformazione di Lussu, un soldato italiano, da interventista convinto a uomo consapevole dell'umanità condivisa con il "nemico".
- Inizialmente, Lussu vede la guerra come giusta e inevitabile, ma un incontro con un ufficiale austriaco cambia radicalmente la sua percezione.
- Lussu realizza che il nemico è un uomo come lui, che condivide azioni quotidiane come bere caffè e fumare, e questo umanizza l'avversario.
- Il momento decisivo arriva quando Lussu abbassa il fucile, riconoscendo l'assurdità della guerra e la similitudine tra lui e l'ufficiale austriaco.
- Nonostante il cambiamento di prospettiva, Lussu continua a giustificare in parte il conflitto per ragioni morali e politiche.
Commento del brano "avevo di fronte un uomo", tratto dal libro "un anno sull' altipiano", noto memoriale e romanzo storico.
L' altipiano a cui ci si riferisce nl titolo è quello di Asiago in veneto dove Emilio Lussu combattè, nell' esercito italiano,contro gli austriaci. Egli partì volontario per la guerra a causa delle idee patriottiche di cui era imbevuto, Lussu era infatti un interventista.In questo brano emergono i sentimenti che armano, fin da subito, il giovane soldato; per lui infatti la guerra è giusta ed inevitabile, per questo la giustifica e la accetta.Pur soffrendo non è tra coloro che vogliono che la guerra finisca.Accade però un fatto che sconvolge le sue convinzioni in modo radicale, il giovane uficiale austriaco che Lussu vide dopo essere uscito di nascosto dalla propria trincea.Dopo questoincontro Lussu non ha più ben chiaro il concetto di "nemico", si rende conto,dopo tanto tempo, che il nemico è un uomo come lui che beve il caffè e fuma la sigaretta con i suoi compagni nella trincea; dopo questo avvenimento Lussu non vede più gli austriaci come fantasmi senza volto ma come uomini.In lui si distinguono due coscienze : -Ho il dovere di sparare! -Ho di fronte un uomo!
Citando le parole di Lussu stesso "Scagliare centinaia di uomini contro un altra centinaia di uomini è fare la guerra, prendere un uomo, isolarlo dal suo gruppo e dire -stai fermo che ti sparo- non è uccidere un uomo, è assassinare un uomo".
E',in sostanza, la sua umanità a permettere lui di guardare la realtà così com'è veramente.
Lussu si sente inoltre legato all' uficiale austriaco nel momento stesso in cui quest' ultimo accende la sua sigaretta; è sconcertato da quanto il nemico sia simile a lui, da quante cose condividano; E' questo il momento decisivo, il momento in cui abbassta il fucine e afferra il braccio del soldato che era li con lui, il momento in cui si rende conto dell' assurdità della guerra e della causa che lui stesso difende. Dopo questo avvenimento costata che ne lui ne il suo compagno che era li con lui ha la forza di sparare, tornano quindi nella loro trincea, prendono il caffè, fumano la sigaretta e pensano all' ufficiale austriaco nella trincea a poche decine di metri di distanza che sta facedo le stesse cose.
Emilio Lussu contina comunque, anche se in forma minore, a giustificare il conflitto e ritenerlo moralmente giusto e politicamente necessario.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del brano "avevo di fronte un uomo" tratto da "Un anno sull'altipiano"?
- Come cambia la percezione di Lussu nei confronti del nemico dopo l'incontro con l'ufficiale austriaco?
- Qual è il momento decisivo per Lussu nel brano?
- Nonostante il cambiamento di prospettiva, come continua Lussu a vedere la guerra?
Il tema principale è il conflitto interiore di Emilio Lussu, che passa dalla visione del nemico come un'entità astratta a quella di un uomo simile a lui, mettendo in discussione la giustificazione della guerra.
Dopo l'incontro, Lussu non vede più gli austriaci come fantasmi senza volto, ma come uomini simili a lui, condividendo momenti di umanità come bere caffè e fumare sigarette.
Il momento decisivo è quando Lussu abbassa il fucile e afferra il braccio del soldato accanto a lui, realizzando l'assurdità della guerra e la somiglianza con il nemico.
Lussu continua, anche se in forma minore, a giustificare il conflitto, ritenendolo moralmente giusto e politicamente necessario.