Maristella_ta
Ominide
2 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Primo Levi, nato a Torino nel 1919, è sopravvissuto agli orrori di Auschwitz, un'esperienza che ha segnato profondamente la sua vita e la sua attività letteraria.
  • Le sue opere principali, tra cui "Se questo è un uomo" e "La tregua", sono testimonianze autobiografiche che riflettono sulla sua esperienza nei campi di sterminio nazisti.
  • La scrittura di Levi è caratterizzata da uno stile lucido e sobrio, privo di retorica, che riesce a descrivere in modo efficace la realtà disumana dei lager.
  • La letteratura per Levi è un dovere civile, un mezzo per dare voce a chi è stato cancellato dall'orrore della guerra e per analizzare razionalmente la realtà.
  • Levi è anche autore di opere come "Il sistema periodico" e "La chiave a stella", che riflettono la sua cultura scientifica e le problematiche della società contemporanea.
Primo Levi nasce a Torino nel 1919 da una famiglia ebraica borghese;si iscrive alla facoltà di scienze prima che le leggi razziali impediscono l'accesso agli ebrei,laureandosi in chimica.
Trova a stento un lavoro nella sua città,ma,convinto antifascista,si unisce a un gruppo di resistenza ebraica.
Arrestato,viene deportato ad Auschwitz.
Riesce a sopravvivere all'inferno dei Lager,dove rimane sino alla liberazione,ma questi anni segnano in modo definitivo la sua vita,tanto che la sua attività da scrittore è sempre incentrata sul racconto e sulla riflessione autobiografica.
Muore suicida a Torino nel 1987.
Le opere:
Se questo è un uomo (1947):romanzo,cronaca e testimonianza che raccoglie i ricordi della vita nel campo di sterminio nazzista.
La tregua (1963):racconta del ritorno in patria dopo la liberazione da Auschwitz.
Il sistema periodico(197) e La chiave a stella(1978):racconti autobiografici, frutto della cultura scientifica e dell'analisi dei problemi della società contemporanea.
I sommersi e i salvati(1986):riflessione libera di Levi sulla prigionia.
Il pensiero
L'esperienza della deportazione nel campo di sterminio di Auschwitz segnò in modo indelebile la vita di Primo Levi non solo come individuo, ma anche come narratore.
La scrittura non costituisce unicamente la risposta di un uomo che cerca di superare il dolore: diventa un dovere civile, per dare voce a tutti quelli che l'orrore della guerra ha cancellato per sempre.
La letteratura diventa pertanto strumento di testimonianza e di indagini razionali della realtà.
La lingua
Levi riesce a presentare la realtà assurda e disumana dei lager attraverso una scrittura lucida,sobria,priva di retorica e di emotività.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community