Concetti Chiave
- Primo Levi racconta il tragico viaggio verso Auschwitz in un vagone piombato, con molti altri ebrei.
- I deportati soffrivano terribilmente per la fame, la sete e il freddo durante il lungo viaggio.
- Il treno viaggiava lentamente, con numerose soste, attraversando il confine tra Italia e Austria.
- Alla fermata finale, i deportati furono separati, con i bambini condotti alle camere a gas.
- Le separazioni furono rapide e dolorose, lasciando poco tempo per l'addio tra i deportati.
Primo Levi – “Destinazione Auschwitz”
Il brano “Destinazione Auschwitz” è stato scritto dallo scrittore Primo Levi, ed è tratto dal romanzo “Se questo è un uomo”.
In questo brano, il poeta racconta il drammatico viaggio verso il campo di concentramento di Auschwitz, in un vagone piombato, con molti altri ebrei, serrati corpo a corpo tra di loro e che soffrivano per la fame, per la sete e anche per il freddo.
Partirono la sera da Fossoli per arrivare ad Auschwitz.
Il treno viaggiava molto lentamente e faceva delle lunghe soste. Alle dodici del secondo giorno avevano superato il confine tra l’Italia e l’Austria.
I deportati soffrivano per la sete e il freddo, e ad ogni fermata chiedevano a gran voce del’acqua oppure un pugno di neve, ma raramente furono ascoltati.
Il loro sonno era spesso interrotto da rumorose liti, da calci o da pugni dati per difendersi da qualche contatto molesto.
Alla sera del quarto giorno il freddo si fece intenso e la neve era molto alta. Fecero una lunga sosta in un’aperta campagna; poi ripartirono.
Il treno si fermò definitivamente nella notte in una vasta pianura buia e silenziosa.
Ad un tratto le portiere si aprirono e nel buoi echeggiarono i comandi dei soldati tedeschi. Qualcuno gli tradusse che dovevano scendere con i bagagli e depositarli lungo il treno. Alcuni dei deportati furono interrogati e in base alle risposte gli indicavano due direzioni diverse.
In meno di dieci minuti furono separati tutti. I bambini furono condotti nelle camere a gas, perché ai tedeschi appariva evidente la necessità di uccidere i bambini degli ebrei.
Così scomparvero tutti, quasi nessuno ebbe modo di salutarsi.