Concetti Chiave
- L'ermetismo emerge nei primi del '900 come reazione alle regole metriche tradizionali, promuovendo il verso libero e il potere evocativo delle singole parole.
- Giuseppe Ungaretti è un esponente chiave dell'ermetismo, noto per i suoi versi brevi che collegano aspetti differenti e apparentemente irreali.
- Ungaretti, nato in Egitto nel 1888, vive a Parigi prima di tornare in Italia per partecipare alla Prima Guerra Mondiale come volontario.
- Dopo la guerra, si trasferisce a Roma e insegna in Brasile, dove la morte del figlio segna profondamente la sua vita e la sua poesia.
- Le opere di Ungaretti riflettono il dolore della guerra e l'importanza della vita, esprimendo speranza e resilienza attraverso la scrittura.
L'ermetismo - breve storia della forma letteraria ed esponente principale
Nei primi decenni del XX secolo molti poeti avvertono la necessità di staccare dalle regole della metrica tradizionale che considerano un limite alla loro libertà espressiva: nasce così il verso libero. Parallelamente assume un'importanza sempre maggiore la singola parola, che viene scelta per la sua capacità di esprimere da sola significati complessi e profondi.
L'esempio più significativo è dato dalle poesie di Giuseppe Ungaretti, che sono formate da versi brevissimi, con cui lo scrittore suggerisce inattesi collegamenti tra aspetti diversi e apparentemente fuori dalla realtà.
Giuseppe Ungaretti
Giuseppe Ungaretti nasce ad Alessandria D'Egitto nel 1888 da genitori toscani. Nel 1912 si trasferisce a Parigi dove conosce molti artisti. Tornato in Italia, nel 1915, partecipa come volontario alla prima guerra mondiale. Alla fine del conflitto si trasferisce a Roma; successivamente aderisce al fascismo. Dal 1936 al 1942 insegna all'Università di San Paolo in Brasile, ma in questo periodo è profondamente segnato dalla morte del figlio di 9 anni. Rientrato in Italia, continua a comporre e a pubblicare poesie. Muore a Milano nel 1970.
La sua opera principale, riguardante la prima guerra mondiale e il dolore che provava durante la stessa, mentre vedeva i suoi compagni morire. Da lì nel dolore capisce l'importanza della vita e non perse mai la speranza continuando a scrivere poesie e lettere d'amore che l'avrebbero salvato anche psicologicamente e lo distraevano da tanta distruzione e morte.