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Concetti Chiave

  • La didattica a distanza è stata introdotta in Italia a seguito del lockdown causato dall'emergenza Covid-19, per garantire la continuità dell'istruzione.
  • Questa modalità di insegnamento ha permesso di mantenere il rapporto tra docenti e studenti grazie all'uso di tecnologie come computer e tablet.
  • La mancanza di socializzazione fisica è stata una delle principali criticità, poiché la scuola è anche un luogo di incontri e interazioni.
  • Problemi di digitalizzazione e accesso a dispositivi informatici hanno complicato l'adozione della didattica a distanza per molti studenti e professori.
  • La distrazione degli studenti e la difficoltà dei professori nel monitorare l'attenzione durante le lezioni online sono stati ulteriori ostacoli.

Didattica a distanza - tema

Il ventuno febbraio duemilaventi si è individuato il primo caso italiano di Coronavirus, in cui è stato contagiato un trentottenne a Codogno, nella provincia lombarda di Lodi. A questo si sono poi susseguiti diversi altri casi che hanno determinato lo scoppio di un’emergenza sanitaria per la pandemia della malattia infettiva Covid-19.
Con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’otto marzo duemilaventi, oltre all’annuncio che, dal giorno seguente, in tutto il paese sarebbero entrati in vigore la zona protetta e il lockdown generalizzato, la normativa ha richiesto che tutti i dirigenti scolastici adottassero e avviassero una modalità di didattica a distanza, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche in presenza nelle scuole.

L’emergenza sanitaria non ha lasciato quindi altra scelta alla scuola, che si è dovuta adattare alla sua chiusura improvvisa e la didattica a distanza ha dovuto assumere un ruolo sempre più importante per la prosecuzione del percorso di apprendimento, con lo scopo di salvaguardare la nostra salute. Questo nuovo tipo di fare scuola non può però, certamente, diventare un surrogato dell’attività scolastica in presenza.

Indubbiamente anche la didattica a distanza, come ogni altra cosa, presenta delle potenzialità e delle criticità.
In primo luogo, c’è la presenza del vantaggio di questo nuovo tipo di insegnamento che ha permesso di portare avanti le lezioni, con una nuova modalità a cui tutti ci siamo dovuti adattare, ma mantenendo sempre acceso il rapporto che intercorre tra professori e studenti. La scuola è pertanto rimasta in vita, questo con l’aiuto delle tecnologie come computer, tablet e smartphone, grazie alle quali si è potuto portare avanti il percorso scolastico.

Al contrario essa ha mostrato, nel corso di questo periodo, anche alcune problematiche.
La principale è stata l’interruzione della quotidianità dei rapporti e della socializzazione che hanno caratterizzato da sempre la vita scolastica, perché la scuola non è solo l’insieme delle lezioni e delle attività ma è anche un luogo fisico che permette di creare “incontri” tra gli studenti e i professori. Questi “incontri”, ora, tramite gli schermi sono più complicati e non potranno mai avere uguale rilevanza rispetto a quelli che fino a qualche tempo si era abituati ad avere.

Per quanto riguarda la scarsa digitalizzazione del paese in cui ci troviamo, è emersa la difficoltà nell’uso di programmi e piattaforme, riscontrata sia dagli studenti che dai professori che da un momento all’altro hanno dovuto riorganizzare il proprio metodo di insegnamento sulla base di questi strumenti. Un altro problema a cui si è dovuto andare incontro è stata la mancanza di dispositivi informatici e di una connessione internet stabile che fosse in grado di supportare le lezioni online, la cui la presenza è ritenuta quasi scontata ma di cui prima non tutti disponevano.

Questa nuova modalità di fare scuola ha fatto anche abbassare notevolmente l’attenzione degli studenti, che vedono gli smartphone, i tablet e i computer come strumenti di apprendimento tanto quanto strumenti di svago e intrattenimento che inducono alla distrazione, facendo distogliere la concentrazione dalla lezione. Qui emerge anche la difficoltà da parte dei professori nell’accertarsi che tutti seguano la lezione e il programma.

Queste cose come hanno colpito tutti, hanno colpito anche me che, abituata sin dalla scuola primaria alla classica lezione faccia a faccia e trovandomi in un contesto di maggiore indipendenza, ho dovuto rivoluzionare il mio approccio allo studio adattandolo alla situazione in cui ci siamo trovati. Spesso mi è capitato di rimpiangere la scuola tradizionale, insieme alla quotidianità della compagnia che si ha con le persone in quei brevi lassi di tempo, che alcuni potranno ritenere insignificanti, ma che segnano l'attesa dell'entrare, quei venti minuti di svago e pausa dalle lezioni e, infine, al termine di una giornata di scuola.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato l'impatto iniziale del Coronavirus sulla scuola italiana?
  2. Il primo caso italiano di Coronavirus ha portato a un'emergenza sanitaria che ha richiesto l'adozione della didattica a distanza, a seguito del Decreto dell'otto marzo 2020.

  3. Quali sono i vantaggi della didattica a distanza?
  4. La didattica a distanza ha permesso di continuare le lezioni mantenendo il rapporto tra professori e studenti, grazie all'uso di tecnologie come computer, tablet e smartphone.

  5. Quali criticità ha evidenziato la didattica a distanza?
  6. Ha interrotto la quotidianità dei rapporti sociali scolastici e ha mostrato difficoltà nell'uso di programmi digitali e nella disponibilità di dispositivi e connessioni internet stabili.

  7. Come ha influenzato l'attenzione degli studenti la didattica a distanza?
  8. Gli studenti hanno avuto difficoltà a mantenere l'attenzione, poiché i dispositivi usati per le lezioni sono anche strumenti di svago, causando distrazione.

  9. Quali sfide personali ha affrontato chi era abituato alla scuola tradizionale?
  10. Chi era abituato alla lezione faccia a faccia ha dovuto adattare il proprio approccio allo studio, spesso rimpiangendo la scuola tradizionale e la socialità quotidiana.

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