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Erectus
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Concetti Chiave

  • La Chanson de Roland è un poema epico medievale del XI secolo, appartenente al ciclo carolingio, che narra le imprese di Rolando e dei paladini di Carlo Magno.
  • Il poema si concentra sulla battaglia di Roncisvalle, dove la retroguardia franca viene attaccata dai Saraceni, sotto l'inganno del traditore Gano.
  • Rolando combatte eroicamente ma alla fine suona l'Olifante per richiamare i Franchi, sebbene troppo tardi per evitare la sua morte.
  • Nonostante l'esito tragico per Rolando, Carlo Magno riesce a conquistare Saragozza e a fare giustiziare Gano al suo ritorno.
  • Il poema presenta incongruenze storiche significative, tra cui l'età di Carlo Magno e l'identità dei nemici nella battaglia di Roncisvalle.
Chanson de Roland

La Chanson de Roland ("Canzone di Rolando") è un poema medievale che risale al XI secolo.
Appartenente al ciclo carolingio, narra le imprese di Rolando (anche noto come Orlando) e dei paladini di Carlo Magno, durante la campagna militare per la conquista della Spagna, in particolare durante la battaglia di Roncisvalle, dove la retroguardia franca fu attaccata e sconfitta dai Saraceni.
Il testo originale è scritto nella lingua francese antica.
Non sembra esserci un autore vero e proprio: il poema termina nominando un certo Turoldo, ma potrebbe trattarsi solo di un menestrello o di un giullare che trascrisse il testo.

La Chanson inizia con l'offerta di pace da parte di Marsilio, re di Saragozza, verso i Franchi.
Carlo Magno non si fida e preferisce inviare una persona per trattare con l'infido sovrano.
Rolando propone di inviare Gano, suo patrigno, e la proposta viene accettata.
Gano parte, ma già medita la vendetta nei confronti del suo figliastro.
Giunto a destinazione riesce a convincere Marsilio che il vero pericolo non è Carlo Magno ma proprio Rolando.
Gli consiglia anche di arrendersi e offrire al grande sovrano franco doni e ostaggi.
Ma appena Carlo si ritirerà assieme all'esercito franco, Marsilio attaccherà la retroguardia, che Gano si assicurerà avere a capo Rolando.
Il piano funziona: la retroguardia viene attaccata dai soldati di re Marsilio.
Rolando e i suoi compagni combattono coraggiosamente, ma ciò non basta e il saggio paladino Oliviero consiglia a Rolando di suonare l'Olifante, il corno che Carlo Magno gli ha donato.
Suonandolo l'esercito franco tornerà indietro e li aiuterà.
Rolando rifiuta e continua a combattere.
Ma quando Rolando vede che la situazione è tragica si decide a suonare il corno, che richiama l'attenzione di Carlo.
Gano tenta di dissuadere Carlo dall'aiutare Rolando, ma fallisce e viene smascherato come traditore.
Rolando è allo stramo delle forze.

Viene colpito a morte.
Carlo è arrivato ma ormai per Rolando non c'è più niente da fare.
Saragozza è conquistata e i Mori convertiti.
Ritornato in patria, il sovrano fa giustiziare Gano.
Il poema si conclude con l'annuncio di nuove imprese che attendono Carlo Magno e i suoi paladini.

Molte sono le incongruenze con la realtà storica:
- nel racconto Carlo Magno viene definito centenario, mentre nella realtà aveva tra i 20 e i 30 anni;
- il tradimento di Gano risulta del tutto inventato;
- la battaglia non fu combattuta contro i Saraceni ma contro i Baschi.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale della Chanson de Roland?
  2. Il poema narra le imprese di Rolando e dei paladini di Carlo Magno durante la campagna militare per la conquista della Spagna, focalizzandosi sulla battaglia di Roncisvalle.

  3. Chi è Gano e quale ruolo svolge nella storia?
  4. Gano è il patrigno di Rolando e svolge il ruolo di traditore, convincendo Marsilio a attaccare la retroguardia franca guidata da Rolando.

  5. Qual è l'importanza dell'Olifante nella storia?
  6. L'Olifante è il corno che Rolando dovrebbe suonare per richiamare l'esercito franco in aiuto, ma lo fa solo quando la situazione è ormai disperata.

  7. Quali sono le discrepanze storiche presenti nel poema?
  8. Il poema presenta Carlo Magno come centenario, mentre aveva tra i 20 e i 30 anni, e il tradimento di Gano è inventato; inoltre, la battaglia fu contro i Baschi, non i Saraceni.

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