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Concetti Chiave

  • Gli albatri, maestosi uccelli marini, vengono catturati dagli equipaggi delle navi per divertimento, rendendoli goffi e impotenti sul ponte.
  • Il poeta si identifica con l'albatro, capace di volare alto e scoprire i misteri dell'universo, mentre gli uomini comuni non comprendono la sua profondità.
  • La poesia si basa sull'opposizione tra la grandezza dell'albatro nel cielo e la sua goffaggine sulla nave, simbolo dell'incomprensione umana verso il poeta.
  • Come l'albatro è indifeso fuori dal suo ambiente naturale, il poeta si sente fuori posto in un mondo che non accetta la dimensione irrazionale della poesia.
  • La "diversità" del poeta è vista come un segno di superiorità rispetto alla mediocrità della vita normale, permettendogli di disprezzare la banalità.

Indice

  1. La cattura degli albatri
  2. Il poeta e l'albatro

La cattura degli albatri

Gli equipaggi delle navi, spesso, per divertirsi catturano gli albatri, grossi uccelli marini che seguono pigri le navi ( la vita ) che scivolano sull'insidioso mare ( i misteri della vita ).
I marinai depositano sul ponte questi animali padroni del cielo abbandonandoli privi di vita e di sicurezza che non hanno più la forza di sbattere le ali troppo ingombranti. L'albatro sembra ridicolo e impacciato ! Poco prima volava maestoso nel cielo ora ha quasi un aspetto comico. I marinai lo stuzzicano con la pipa, un altro imita, zoppicando, la sua goffaggine.

Il poeta e l'albatro

Il poeta si identifica in tale animale : egli è abituato, come l'albatro, ad affrontare le difficoltà della vita : come l'albatro vola tanto alto da poter ridere dell'arciere che non lo colpirà, così il poeta vola alto con la sua poesia e può ridere degli uomini comuni perché essi, pur deridendolo non capiscono la capacità del poeta di scoprire i misteri dell'universo.
Tutta la lirica è costruita su opposizioni : l'albatro è re del cielo ma una volta catturato viene deriso dalla ciurma : sono proprio le sue belle ali di gigante a farlo sembrare comico e goffo, nell'ambiente in cui non riesce più a volare.

Il poeta è grande quando "vola" cioè quando si eleva con la propria sensibilità e immaginazione al di sopra della massa comune; come l'albatro, pur nella sua maestosità, è indifeso negli spazi che non gli sono congeniali; si sente fuori del mondo che non sa accettare la dimensione irrazionale della poesia. Ma egli s note questa sua "diversità" come segno di superiorità che lo porta a disprezzare la mediocrità della vita normale

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