vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Un esempio di tale subordinata può essere trovato nel periodo “Io mi lavo i denti prima di andare a letto”; la subordinata in questione è “prima di andare a letto”, in quanto esprime quando avviene l'azione di lavarsi i denti rispetto a quella di coricarsi.
In italiano, normalmente è introdotta da congiunzioni, dette appunto “temporali”, come “quando”, “mentre”, “prima”, “dopo”, ecc.
Invece, in latino, le più frequenti sono:
- cum = quando
- dum, donec, quamdiu = mentre, finché
- ubi, ubi primum, ut, ut primum = quando, non appena
- antequam = prima che
- postquam = dopo che
- quotiens = ogni volta che
Es. Cum Caesar venit, hostes fugerunt - Quando arrivò Cesare, i nemici fuggirono.
È importante sottolineare il rapporto che si viene ad avere tra la reggente e la subordinata temporale. Esso può essere di 3 tipi:
- di anteriorità, se l'azione espressa nella temporale avviene prima di quella nella reggente;
- di contemporaneità, se l'azione espressa nella temporale avviene contemporaneamente a quella nella reggente;
- di posteriorità, se l'azione espressa nella temporale avviene dopo quella nella reggente.
Dum + indicativo: spiegazione
Quando la proposizione temporale è introdotta da “dum”, il quale è seguito da un verbo al presente (per caratteristiche di reggenza del verbo), ma nella reggente si trova un verbo al passato (remoto, prossimo, quindi tempi corrispondenti al perfetto, piuccheperfetto in latino), è necessario tradurre il verbo che segue “dum” con l'imperfetto.
Es. Dum fugio, is occidit suam matrem.
(Letteralmente) Mentre fuggo, egli uccise sua madre (non suona bene).
(Correttamente) Mentre fuggivo, egli uccise sua madre.
Indicazioni utili per la messa in pratica
Infine, il consiglio che offro riguarda i rapporti che si hanno tra la reggente e la temporale; spesso, infatti, ci si confonde tra l'anteriorità e la posteriorità.
Un rapporto di anteriorità implica che l'azione nella temporale avvenga prima di quella nella reggente, e questo si verifica in frasi come “Vado a letto dopo aver mangiato”.
In questo caso l'azione espressa nella temporale (“Aver mangiato”) avviene prima di quella nella reggente (“Vado a letto”).
Infatti, prima mangio e poi vado a letto; quindi, quando ci sono particelle come “dopo”, “in seguito”, allora si andrà a descrivere un rapporto di anteriorità.
La stessa cosa vale per il rapporto di posteriorità, che si ritrova in questa frase:
Vado a letto prima di fare colazione.
Questa volta accade il contrario, perché prima vado a letto e poi faccio colazione; quindi, quando ci sono particelle come “prima”, “in precedenza”, allora si andrà a descrivere un rapporto di posteriorità.